Il concetto di spazio per creare pensiero
Il concetto di spazio per creare pensiero è tipicamente filosofico. Mi scuso per questo intervento nella filosofia in un sito web d’analisi socio-economiche. In realtà c’è un motivo. La globalizzazione ha chiuso gli orizzonti. Aprendo lo spazio fisico e geografico, ha saputo chiudere quello riflessivo. In epoca globalizzata siamo tutti più superficiali. In pratica ci manca pensiero perché siamo allagati da sintesi.
Lo stesso web è sintesi di un pensiero mai sviluppato. Questa è un’affermazione cara al sociologo Zigmunt Bauman. Dovendoci “arrangiare” tutti noi nel cercare soluzioni, ecco che ci serve la filosofia. Come si fa a pensare di più? Capire di più, amore di più, sentire di più?
Un’idea di spazio per creare pensiero è quella d’andare realmente dove la geografia s’allarga. Parlo del deserto. Quindi la regione della Puna in America Latina. I deserti americani e quelli del Sud Africa. Non quelli arabi che sono pericolosi. Parlo di salire in cima alle nostre montagne e guardare nel sotto valle. Mi riferisco a una prospettiva dall’alto e panoramica. Nel momento in cui ci dobbiamo confrontare “con lo spazio” dilatato intorno a noi, cambia tutto. Per capire un grande spazio abbiamo bisogno di nuovi punti di riferimento. Solitamente in città come in ufficio, tutto è a portata di mano. Guardando invece una cresta alpina e le valli, non abbiamo punti di riferimento a noi vicini. Punti che si rassicurino se dovessimo scivolare!
Nell’allargamento dello spazio geografico, dobbiamo recuperare qualcosa che ci manca. Il coraggio. Ecco quello che la globalizzazione non vuole: che le persone abbiamo coraggio.
Con il coraggio possiamo confrontarci nello spazio allargato. Collegando le idee e la loro ampiezza, con la dimensione spaziale che ci circonda, avviene un miracolo. Lo SPAZIO PER CREARE PENSIERO è reale. Si pensa di più e si vede di più in uno spazio più ampio. Quindi si ama di più e meglio. Gli ingredienti sono coraggio, spazio e cultura.