I massimi sistemi nasce come riflessione rispondendo a una domanda di una studentessa: a che serve la materia di scienza delle finanze?

Scienza delle finanze si chiede quale sia la giusta collocazione dell’azione dello Stato nel sistema economico. Considerato che la Pubblica Amministrazione (detta PA) spende (in macroeconomia s’indica tale azione con la lettera G) questo immettere risorse in economia ha delle ricadute. Tali ricadute possono accelerare o rallentare la velocità di produzione della ricchezza.

Lo studio di questi passaggi unito al conseguente livello di tassazione spiega l’esistenza della scienza delle finanze.

In termini più precisi serve partire da una correlazione fondamentale: l’equivalenza tra il PIL (quantità di beni e servizi prodotti in un anno e venduti nella Nazione) e la quantità di moneta (stampata dalla Banca Centrale) presente sul mercato.

Come noto (conosciuto in dottrina, ma non ai governatori delle banche centrali che hanno clamorosamente errato tra il 2010 e il 2022) l’eccesso di moneta sul PIL produce inflazione.

Sapendo questo c’è da chiedersi: perchè c’è troppa moneta in giro? (il riferimento non è assolutamente a quella cartacea, ma ai mezzi di pagamento in totale)

L’eccesso di moneta è voluto dalle operazioni di mercato aperto sviluppate dalla Banca Centrale per coprire le spese dello Stato. In Italia, l’esecutivo spende 81 miliardi mese senza avere altrettanto gettito fiscale. Chi ci mette la differenza? Ci s’indebita! Ecco come l’Italia ha fatto dal 1975 al 2022. 

Ecco che abbiamo toccato il punto cruciale dell’intero sistema di scienza delle finanze: la tassazione!

In Italia si parla spesso d’evasione fiscale, ma mai d’eccesso di spesa sul PIL, tradendo i massimi sistema di un ragionamento completo.

Il perchè l’Italia spenda più di quanto produca, riguarda la Politica esulando dalla nostra materia.

Venendo al nocciolo della questione, la pressione fiscale italiana e tedesca, nell’Europa della Ue, che sono ai massimi, è adeguata a una corretta gestione dello Stato? Nei due paesi la tassazione è nell’ordine del 43 (Italia) 45 per cento.

Al contrario, nei paesi anglosassoni la pressione fiscale è del 20% (attuale) tendendo verso il 17% del reddito imponibile.

Perchè queste 2 grandi divaricazioni sul tema?

I massimi sistemi entrano nuovamente in azione.

Germania-Italia, con diverse fortune, tendono a gravare sul sistema economico con alti livelli d’imposizione fiscale. Al contrario in Gran Bretagna e Stati Uniti, contraendo le tasse, si punta ad un più elevato livello d’occupazione da cui trarre, da lì, il maggior gettito.

In italia avevamo 2,5 milioni di disoccupati a gennaio 2020, un mese prima della pandemia da polmonite cinese. Oggi sono 3,5 milioni in aumento.

Se ogni occupato paga tassa tra i 300 e 550 euro con un media di 400 pro capite e si moltiplicasse questo valore per 3,5 milioni quanto sarebbe in più il gettito fiscale mensile per lo Stato?

Alla faccia dell’evasione fiscale!

Ecco che la corretta gestione dello Stato (anche se sociale) non passa per la cacca ai fantasmi (i cosiddetti evasori) ma attraverso il numero di posti di lavoro stabile creati.

Tutti concetti, questi, che l’Italia di sinistra non ha recepito.

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