Guerra! E’ tornata e come sempre si presenta come una scintilla in un deposito di benzina appoggiata sulla paglia: che botto!
E’ tutta la vita che studio la guerra. Prima, seconda, ipotesi di terza fino a Tucidide in quella del Peloponneso.
La guerra ora c’è, se ne sento l’odore nell’aria. E’ qualcosa di magico e orribile allo stesso tempo. Non ho ancora capito se ne sono affascinato o terrorizzato, certamente entrambe le cose.
Una guerra ha sempre rappresentato la modifica delle condizioni pre esistenti.
Siamo entrati in guerra, nel primo conflitto da liberali e ne siamo usciti fascisti. Quindi nella seconda entrati come fascisti usciti repubblicani. Mamma mia che cambi totali!
Dopo averne studiato i più minuti dettagli non so se considerami contento o angosciato, certamente combattuto.
Non c’è neppure l’angoscia che sia lontana questa guerra, perchè molto facilmente Lei viene qui a cercarci uno per uno.
Si noti la successione: un virus cinese della polmonite, l’inflazione e ora la guerra. Ogni passaggio, osservato a distanza, rappresenta un piolo di una scala che è difficile non percorrere. Un conflitto che, come tutti, va combattuto su più livelli. C’è il piano più squisitamente militare, quello che sarà riportato dalla storia e studieranno sui libri di scuola le prossime generazioni. C’è anche quella guerra mai narrata e tanto sofferta fatta d’ansie, paure, lutti, violenze, stupri, vendette, omicidi, ruberie, inflazione, indebito arricchimento, furti, peculato, freddo, fame, solitudine: dolore.
Un dolore silenzioso che entra nelle ossa e ci condanna alla solitudine pur stando in mezzo a un mondo di persone infreddolite e affamate.
Credo d’avere per casa qualcosa come un migliaio di testi. Oggi è come se per incanto si fossero aperti e volessero essere letti contemporaneamente narrando degli ultimi 50mila anni di conflitti, di paci e ancora nuovi scontri armati.
Ci abbiamo girato intorno tante di quelle volte per poi tornarci di nuovo dentro. La guerra non è fuori di noi ma dentro. Abbiamo coltivato la guerra con aborti, divorzi, cattiverie, omosessualità, individualità estreme e patologiche: ora il conto da pagare.
E’ arrivato il conto: la guerra.
Chi leggerà questi appunti non li capirà; non è importante, li vivrà nelle prossime settimane e anni.
Bentornato lato oscuro della vita, ti abbiamo sempre avuto tra noi.
In tutto ciò penso alla totale inutilità della Ue.
4 comments
Buongiorno Prof., non concordo sull’ultima frase…..
UE inutile ?
No, no utile eccome, ma non certamente ai cittadini europei !
Carissimi benvenuti ancora in questa pagina. Apprezzo il vostro giudizio più che negativo sulla Ue ancora più severo del mio. Grazie
Buongiorno prof.
In queste ore si sente l’angoscia nell’aria e non è piacevole come sensazione.
UE inutile per gli europei è un paradosso che fa riflettere.
Speriamo di uscirne per raccontarla.
Buona giornata
Carissimo, grazie per essere qui. Se la Ue funzionasse avrebbe già fatto quanto qui indicato, ovvero mobilitare 3 o 4 brigate per singolo stato (ce ne sono ancora 26 o 27 nella Ue) e presentare un muro di forza militare che difficilmente si può valicare a meno che non lo si frantumi con ordigni nucleari, ma l’Unione non ha saputo e voluto farlo limitandosi ad argomenti di folklore e scarso rilievo pratico. A questo punto che ce ne facciamo della Ue politica? sciogliamola! Resti solo la Ue economica senza tante pretese e quella politica vada alle ortiche con grande risparmio di denaro per tutti.
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