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Guerra dei Trent’anni. 1618-1648. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Guerra dei Trent’anni, tra il 1618 e il 1648 in Europa nell’area centrale, zona germanica. Quest’argomento è stato già anticipato da altro studio pubblicato oggi stesso nel presente sito. Il titolo è la Guerra dei 30 anni per capire l’Occidente.

In base a una delle più qualificate pubblicazioni sull’argomento l’evento va distinto in quattro fasi:

  • fase boemo-palatina intercorsa tra il 1618 e il 1623;
  • segue la fase danese tra il 1625 e il 1629;
  • quindi la fase svedese che si sviluppa tra il 1630 e il 1635;
  • infine la fase francese tra i 1635 e il 1648.

Si tratta d’eventi diversi all’interno della stessa storia. Va anche rilevato il grande interesse nutrito dalla Francia, Spagna e Scandinavi nella disarticolazione della Germania. Detto in altri termini, piace a molte corti che la Germania sia ingovernabile! In realtà si scrive Germania, ma si pronuncia Asburgo. Ecco il vero obiettivo di un così elevato astio e interesse in una guerra che desertificasse il centro dell’Europa.

Sugli Asburgo si rinvia agli appunti già qui pubblicati su Carlo V° tratti dal testo di Guido Gerosa.

Le date da ricordare in questa narrazione sono:

  • la pace di Agusta del 1555 basata sul concetto di Cuis regio, eius religio. Si tratta di una sintesi trovata 50 anni dopo il 1555 dal giurista Joachim Stephani di Greifswald;
  • la divaricazione della dinastia degli Asburgo in due rami. Uno per reggere la Spagna e l’altro dedicato all’Austria e i territori confinanti. Questa spartizione di compititi avvenne nel 1556, un anno dopo la Pace di Augusta.

Come si vede è abbastanza facile da ricordare come successione temporale.

Gli Asburgo hanno lottato e vinto contro la Francia e il vincitore fu Carlo V°.

Ecco da dove si nutre l’ostilità francese per gli Asburgo e la Germania.

Quanto lascia perplessi è come il Cardinale (di nome ma non di fatto) Richelieu, operasse a favore dei protestanti anziché dei cattolici.

A dir la verità il Richelieu agì a favore della Francia. Un “Cardinale” che si è rivelato un pessimo acquisto per la Chiesa.

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