Grazie Israele; grazie per aver abbattuto un assassino. L’eliminazione del macellaio di Gaza (che qui non si vuole neppure pronunciare come nome per disprezzo del soggetto). Perchè essere così duri con questo individuo? Semplice. Non si tratta di un patriota che ha lottato per una certa causa con la quale possiamo essere in accordo o meno, ma di un tipo che ha APPOSITAMENTE voluto il massacro della “sua gente” per alzare il livello dello scontro con il popolo d’Israele. Ne consegue che non si sta discutendo di un personaggio in grado di lanciare idee e concetti, ma solo morte e distruzione dei suoi stessi “vicini di casa”. Appunto un macellaio. La liberazione di Gaza da soggetti di questo tipo, rappresenta la base per ogni successivo passo.
La domanda che sorge spontanea è: come hanno fatto le persone di Gaza a lasciarsi manipolare da un assassino di questo livello?
Ecco dove la riflessione si fa interessante. Non solo, ma automaticamente si riflette anche sul Libano.
Possibile che ci sia gente che non sa liberare il proprio paese subendone la rovina ad opera chi d’hamas chi d’Hezbollah? E’ qui che si entra nella distinzione tra culture e annessi livelli (un ragionamento che nessuno vuol fare, ma che tutti conosco). Da qui si comprende anche l’indifferenza verso le sorti della gente di Gaza e del Libano quando sono loro stessi che si devono ribellare pulendo il panorama politico del loro Paese o città che sia.
La pulizia di Gaza dovrebbe essere un affare interno degli stessi cittadini di quella città; perchè non reagiscono restando passivi?
Il pensiero corre sempre alla Rivoluzione francese (quindi inglese, americana, borghese, industriale etc..etc..) di un popolo che ha ghigliottinato il proprio Re per molto meno di un Hamas.
Grazie Israele per aver pulito il mondo da questi assassini, sperando che la loro scomparsa svegli chi vuole dormire sul proprio benessere e sopravvivenza.