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Gli ucraini si battono quando gli afghani fuggono

by Giovanni Carlini
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Gli Ucraini da 5 giorni si battono con vigore e determinazione per difendere la loro libertà. Anzi oggi è il sesto giorno di guerra con un crescendo d’azioni di combattimento da entrambe le parti: chi è l’invasore (la Russia) e chi si difende (gli ucraini).

Non c’è che dire: onore e gloria a un popolo che sa lottare. Rispetto e ammirazione anche al Capo di Governo (regolarmente eletto rispetto a quello italiano non eletto da nessuno). Zelensky pareva una mezza cartuccia quando in realtà si è dimostrato un leader e statista di grande respiro. Un condottiero che ha saputo distillare dal dramma un senso di coesione nazionale d’altissimo profilo.

Mamma mia che brividi e rispetto che incute un Capo che resta sul campo e si batte contro il nemico. Il ricordo non può che cogliere Churchill in prima battuta.

Di fronte a degli eroi di questo livello e portata viene in mente l’Afghanistan del 2021.

Qualcuno si ricorda ancora la vicenda di un popolo arabo che non si è voluto battere per la propria libertà, ma fugge e chiede asilo a tutti?

Che confronti!

Intere flotte d’aerei per recuperare gente che non ha saputo e voluto battersi. Lacrime e disperazione per tutto il mondo e ora abbiamo occidentali che senza se e ma, tengono testa a uno degli eserciti più potenti del mondo e non li sosteniamo?

Tutti hanno capito lo scarso spessore della presidenza biden, quello su cui non c’è certezza nel conteggio dei voti per il titolo di Presidente. Ma almeno quello in qualche modo è stato votato, in Italia il problema non è stato neppure posto, dal 2011 siamo in pieno “golpe in bianco”.

Lasciando perdere Stati con le rispettive democrazie in crisi, resta il problema: perchè gli arabi piangono e fuggono mentre gli Occidentali si battono?

C’è anche da chiedersi chi ha vissuto:

  • la Rivoluzione inglese
  • Rivoluzione americana
  • Rivoluzione francese
  • Rivoluzione industriale
  • Rivoluzione borghese
  • seconda rivoluzione industriale
  • rivoluzione informatica
  • rivoluzione nei consumi con accesso al consumismo.
  • le paci di Vestfalia con la formazione del concetto di Stato e Nazione
  • separazione dei poteri tra Stato e Chiesa

Si tratta di una serie impressionante d’eventi che non appartengono alle altre 7 culture del pianeta Terra, ma caratterizzano gli Occidentali.

Senza tornare agli anni 1860-1945 nella gerarchia tra culture, con quella Occidentale al vertice che ha generato razzismo e genocidio, la differenza culturale resta. Questa differenza si è cercato in ogni modo d’appiattire con la globalizzazione, esortando tutti ad essere uguali purchè consumassero gli stessi prodotti (cellulare e computer). A conti fatti la globalizzazione è finita (siamo dal febbraio 2020 in era post-globalizzata) e le differenze tra culture sono perfettamente in piedi segnando la diversità come solchi o baratri nella storia.

Chi vuole essere afgano oggi? NESSUNO.

CHI VUOLE SENTIRSI UCRAINO? TUTTI.

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