Genitori e la paura. Terzo articolo della serie dedicata al tema. Chiedo scusa per “insistere” sull’argomento con addirittura un terzo articolo in pochi giorni. Il motivo è semplice: un mare di persone chiede il come e il perchè.
Tradotto in termini concreti molti genitori, letti questi articoli, pongono una massa di domande importanti. Il quesito più diffuso è: giusto sopportare per forgiare il carattere ai figli?
La risposta non è affatto scontata.
Far “soffrire” i figli per forgiali è GIUSTO quando c’è un progetto educativo su di loro. In pratica quando chi svolge lo sforzo un professionista. Certamente va chiesto se, per caso, tale “sforzo” avvenga a lezione in sostituzione a genitori assenti.
Si torna alla radice di ogni problema; i genitori sono presenti nell’educazione dei figli? Spesso le famiglie crescono la prole come se fossero il cane-gatto di casa. Senza insegnamento in solo convivenza.
Nel caso la famiglia fosse presente, TRASMETTENDO VALORI alla prole e l’insegnante fosse un professionista, lo “sforzo o tormento” da formazione è sano. Probabilmente quel minore crescerà sano e diverrà una donna/uomo maturo.
Il problema è che spesso (troppo) l’insegnante è solo un impiegato statale. Vuol dire lavorare giorno per giorno a paga bassa senza passione. E’ raro trovare impiegati statali appassionati del loro servizio alla Nazione.
Mi rendo conto d’aver appena espresso un PREGIUDIZIO. In ciò mi scuso con lo Stato, i cittadini e i dipendenti statali.
In questo scusarmi, spero ardentemente di sbagliare e di potermi agganciare a ottimi esempi di servizio reso alla comunità. Spesso ciò non accade, ma sono pronto a cambiare idea. Anzi, ho piacere e desiderio di cambiare idea!
Quindi qui va discusso il PIANO DIDATTICO.
Un buon docente spiega sempre, nella prima ora di lezione, cosa farà e come svolgerà le lezioni. Criteri di valutazione, tempi di avanzamento del programma e obiettivi. Chissà perchè, quasi nessun docente si presenta in questo modo agli allievi!