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Generali a nomina politica? Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Generali quali dirigenti dello Stato (in realtà già dal grado di Colonnello), capi e leader a cui affidiamo la vita che hanno potere di farci morire per un beneficio collettivo superiore.

Quando un Capo (qualsiasi Ufficiale e sottufficiale a dire la verità) ti dice d’andare all’assalto, tu ci va e se muori hai fatto il tuo dovere verso la propria famiglia, società e comunità. Questi sono i termini del problema.

Considerando il Capo, nella Forza Armata come di colui che ha il potere di riportarti a casa (in bara, storpio o sano) è corretto chiedersi quale competenza professionale possa avere per gestire un potere così immenso.

Sono 50 anni che osservo i quadri militari.

In tutta onestà le figure “fulgidi”, quelle profondamente preparate, per cui non solo eseguo l’ordine (mi è imposto ed è mio dovere) ma ci credo veramente affidandomi in toto al loro Comando, in 50 anni ne ho incontrate una decina, distribuite tra più gradi. Pensavo di più, ma questo è il dato onesto e corretto.

Con tali idee quando è scattato l’assalto russo all’Ucraina,  (febbraio 2022) l’aver udito, in televisione, il Generale italiano a capo della funzione difesa dell’Unione Europea (che non esiste nella realtà se non come “concetto”), un alpino, quindi un personaggio concettualmente “tosto”, affermare che …..mai avrei immaginato uno scontro militare modello Novecento con carri armati, elicotteri e assalti” mi sono cadute le braccia a terra.

Come fa un Generale di Corpo d’Armata, quindi uno che ha maturato il massimo della sua esperienza, affermare che non ha previsto la replica della guerra in Europa? E’ il Suo mestiere fare/disfare piani militari! E questo soggetto (per quanto alpino, quindi votato principalmente alla fanteria ma non è detto) s’è dimenticato cosa abbiamo imparato nel Novecento sull’uso del carro armato?

In realtà ci sono tutte le campagne in Medio Oriente che ci ricordano come si fanno le guerre: carri-aerei-soldati-occupazione del terreno-morti-feriti-vivi. Che strano che un generale non ricordi quest’esperienze!

E’ possibile che i Generali siano nominati per esigenze di lottizzazione politica anziché per la preparazione?

La domanda emerge dalle polemiche politiche relative al Generale dei paracadutisti che ha pubblicato un suo libro di riflessioni. Perché non può essere libero d’esprimersi? A chi deve rendere il conto questo funzionario dello Stato, al pensiero e alla riflessione o ad obblighi di parte e politici nel quieto vivere e detto, perché tutti fanno così?

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