General Patton memorial museum, collocato in un inferno di calore e deserto a 250 miglia da Los Angeles verso l’Arizona sulla I10. L’ambiente è la California, ma la prospettiva il Nord Africa. Il periodo, dal 1942 al 1944.
Cosa ci può essere di così interessante in un’area di deserto abitata da serpenti e scorpioni per 2 milioni di soldati americani nel 1942?
Tanto per cominciare 2 milioni di uomini formarono 22 divisioni delle 87 su cui si strutturò l’Esercito Americano nel secondo conflitto mondiale.
Non solo, ma lo sforzo logistico di portare, addestrare e cibare 2 milioni di soldati nel deserto di casa, ha il suo peso nella successiva organizzazione degli sbarchi in Italia e in Normandia del 1943 e 1944.
Va fatta anche un’altra considerazione di non poco conto. The General Patton non volle assolutamente che nulla di stabile fosse costruito nell’area d’addestramento. TUTTO FU SOLO BASATO SU TENDE CON UN PAVIMENTO DI SABBIA COMPRESO L’OSPEDALE.
L’intera struttura estesa territorialmente come l’attuale stato elvetico, contenuto tra Las Vegas (Nevada) e Indio (sud della California) fu un’immensa area da addestramento.
Il concetto ispiratore, successivo alla sconfitta al Passo di Kasserine, in Tunisia, nel febbraio del 1943 fu che un litro di sudore avrebbe risparmiato un gallone di sangue.
Con queste parole the General Patton entrò nella storia addestrando “il suo” esercito, nella “sua” area, con i criteri che ritenne opportuni.
Ecco cosa rese grande questo Generale nella storia moderna.
Oggi il museo è sia un ricordo a quelle scelte che forgiarono delle reclute in esperte truppe per la guerra nel deserto, sia un interessante “deposito” di carri armati. In particolare di M60A1.
La condizione dei mezzi è povera, quasi misera, ma tale da rendere molto bene l’idea di cosa sia un mezzo corazzato.
Di pregevole qualità, all’interno del museo, lo spaccato della torretta, canna e dell’interno dell’M60A1.
Una manifestazione tecnica di questo tipo ha il potere d’avvicinare l’intera curiosità del visitatore oltre ai filmati d’epoca che consentono di capire.
La visita al Museo si presenta come un qualcosa che permette di capire meglio e di più della storia recente per quanto la struttura si trovi periferica nel bel mezzo del deserto.