Home MARKETING GDO e la regola di 1 a 500. Prof Carlini studi.

GDO e la regola di 1 a 500. Prof Carlini studi.

by Giovanni Carlini
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GDO, vuol dire grande distribuzione. In questo contesto l’organizzazione dello spazio di vendita è strategico derivando da ciò la sopravvivenza o meno del supermercato.

L’Italia e il mondo occidentale sono “pieni” di supermercati. Addirittura più negozi di grandi dimensioni formano delle mall dove abitualmente gli americani consumano. L’unione delle iniziali GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA forma l’acronimo GDO. In questa realtà ciò che fa la differenza è certamente il prezzo e la marca dei prodotti, ma più di tutto L’ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO DI VENDITA. Detto in altre parole, come gli articoli sono esposti. Applicando tali scelte derivano più o meno compere dai clienti.

Con queste idee è possibile indicare una formula dove prezzi+qualità dei prodotti+visual= redditività del negozio.

L’indicazione non è però completa. Qual’è il peso specifico di ogni componente della formula? Detto meglio, pesano di più i prezzi o la qualità nell’invogliare all’acquisto il cliente?

Senza ombra di dubbio la risposta NON è assolta, perchè dipende dal livello del negozio. Per supermercati di alta gamma vale di più il visual. Per quelli di bassa gamma il prezzo.

In una posizione intermedia conta il mix ma in particolare il visual (organizzazione ed esposizione dei prodotti)

In questo modo il visual ha un “potere” di attrattiva più forte rispetto le altre componenti della formula. Certamente il visual, nella GDO ha un impatto crescente in più fasce.

Si può affermare che a partire dalla fascia medio-bassa, il visual acquista potere in forma più che esponenziale.

Chiarito il concetto resta il problema della quantificazione. L’argomento è complesso perchè ha forti variabilità.

SI VORREBBE QUI STABILIRE OGNI QUANTI ARTICOLI ESPOSTI NELLA DGO SCATTA L’ACQUISTO. 

Ovviamente gli acquisti sono regolati dalle necessità dei clienti. Nel caso, ad esempio, una penna non servisse non verrà comprata. Il concetto è chiaro. Esistono però dei margini di tolleranza che consentono l’acquisto d’impulso. In pratica beni che non servono, ma il cui acquisto produce serenità e benessere oltre alla bella immagine in famiglia. Conteggiando gli acquisti d’impulso, in genere è concepibile 1 acquisto ogni 500 prodotti esposti nella fascia mediana di visibilità umana.

1/500 potrebbe rappresentare il ritmo d’acquisto nella GDO applicando comuni regole di visual.

In teoria significa che ogni ingresso dovrebbe comportare uno scontrino pari a 1 prodotto ogni 500 di quelli esposti nella fascia mediana di visualizzazione.

La fascia mediana di visualizzazione è quella non alta né bassa, collocata di mezzo sul bancone d’esposizione. Per valorizzare le altre fasce (alta/bassa) conta molto l’illuminazione (strisciate di led accese e manutenzionate). Applicando questi ultimi accorgimenti, il rapporto 1/500 cambia verso 1/400.

I dati emergono da pura osservazione svolta dall’autore dello studio, in 17 supermercati nell’area del Nord Italia e negli Stati Uniti (costa orientale) nel primo semestre 2016.

Buon lavoro.

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