Furbetti: il concetto da contestare!
Il fisco in Italia ha inventato una parola: furbetti. Sono furbetti coloro che vanno puniti perchè rubano o evitano il rispetto delle regole. Concettualmente il ragionamento è corretto tranne che per alcuni aspetti.
Perchè è furbetto solo il cittadino? In realtà stiamo assistendo a un governo tecnico che ruba mese dopo mese la sua esistenza privo di legittimità. L’obiettivo è semplice: raggiungere il vitalizio per i parlamentari.
Già un esecutivo ridotto in condizioni d’illegittimità è grave. Per non parlare del colpo di stato operato dal Giorgio Napolitano nel 2011. Peggio ancora il Matteo Renzi, non votato da nessuno, che ha governato per 1000 giorni. Alla faccia dei furbetti! E’ palese che qualcosa non funziona. Il motivo di questa riflessione però vuole essere più profondo. Colui che non paga il canone Rai, è certamente un “lestofante” o c’è sotto altro. Non potrebbe esserci una reale protesta e insofferenza verso la gestione dell’ente televisivo nazionale? Aver celebrato un festival canoro a Sanremo, con un terzo d’Italia disastrato non è stata una forzatura?
Il ragionamento potrebbe proseguire all’infinito, cogliendo altre strutture dello Stato. Già si è parlato dell’INPS. Ora del Governo e della RAI. La lista dei furbetti istituzionali sarebbe enorme!
Balza subito all’occhio che servirebbe un PATTO SOCIALE tra Stato e cittadino. Un patto per cui se devo pagare le tasse vorrei, ad esempio, adottare un lampione della luce. Un solo lampione ha un costo d’energia e gestione pari a tot euro. Oppure la scuola dei figli ha un prezzo di gestione pari a x euro. Perchè non poter destinare il 100% delle tasse da pagare al “mio asilo”. La “mia” scuola. Il “mio lampione” davanti casa?
Laddove la spesa sia riconosciuta d’interesse pubblico, perchè non assegnarla al cittadino? Con un ragionamento di questo da che parte stanno i furbetti?