Foibe e uccisioni di civili nel 1943 e 1945. Distinzione tra il periodo di guerra e fine ostilità. Come l’assassinio di civili, nel fine conflitto, ha influito sulla costruzione della Repubblica in Italia.
Foibe e uccisioni di civili nel periodo settembre 1943 e aprile/maggio 1945 rappresentano la pietra al collo della Repubblica Italiana. Ancora oggi, nel 2018, a 75 anni di distanza, i concetti sono volutamente oscurati. Esiste un PCI chiamato al momento PD e una sinistra che deve nascondere le sue responsabilità. Finché la sinistra italiana non saprà fare autocritica, il problema resterà intatto. Il costo di tale frattura sociale porta almeno il 10% della popolazione italiana del 2018 a sentirsi distaccata, o comunque non partecipe, alle sorti del Paese. Questo è un danno sociale d’ampia portata sul quale porre rimedio.
Un’infinità di persone ha cercato di fermare questi studi qui pubblicati. La tecnica è più o meno la stessa: CONFONDERE IL PERIODO BELLICO CON QUELLO A OSTILITA’ CONCLUSE. Moltissima gente afferma: i fascisti hanno pagato le colpe del passato. Il riferimento è ovviamente al periodo settembre 1943 aprile 1945. Nessuno riesce a capire che quella parte di storia NON è contemplata in questo ricerca.
C’è una radicale differenza tra l’uccisione in corso di combattimento e quella avvenuta a guerra finita; si chiama omicidio.
I caduti civili e chiunque per rappresaglia operata da tedeschi o fascisti sono atti da Tribunale militare. Ecco uno dei punti cruciali: abbiamo i processi per un periodo e non per l’altro. NON SONO STATI CELEBRATI I PROCESSI NEL PERIODO A OSTILITA’ CONCLUSE. I FATTI SUCCESSI ALLA FINE DELLA GUERRA SONO STATI SBRIGATIVAMENTE CHIUSI. IN PRATICA SI E’ VOLUTO CONSUMARE UN RITO DI PASSAGGIO DI REGIME DAL FASCISMO A QUELLO PARTIGIANO-COMUNISTA CENTRICO ALLORA EGEMONE.
Ora si passa al secondo punto di riflessione: perché la fretta?
Foibe e uccisioni d’italiani innocenti e fascisti fatte di corsa e in particolare sviluppate da slavi e comunisti. Perchè i comunisti italiani, (attenzione al termine italiani) si sono scatenati nel cercare a casa i fascisti e ucciderli in forma plateale. Su tutti lo spettacolo a Piazzale Loreto per Benito Mussolini e altre persone con lui. LA SPETTACOLARIZZAZIONE della vendetta sui fascisti e l’eliminazione degli italiani in Friuli, servì forse alle esigenze interne del PCI oggi Pd?
Finalmente si giunge al punto sul concetto foibe e uccisioni. Ad oggi c’è un responsabile dei fatti di allora che si chiama Palmiro Togliatti. La strumentalizzazione che il PCI fece del movimento partigiano, fu nell’accelerare i processi di disfacimento sociale. Significa in pratica sostituirsi al fascismo e di eliminazione fisica degli italiani sulla frontiera orientale, a vantaggio degli slavi. La sostituzione al fascismo del PCI doveva avvenire in forma da soddisfare il bisogno di violenza che covava nella popolazione. L’incasso della spettacolarizzazione dalla punizione sarebbe stato il voto politico alle elezioni del 1946 e del 1948.
Come tutti sanno il PCI non fu premiato dalla popolazione nazionale, anzi punito. Fin qui il ragionamento politico, ora quello di CIVILTA’ E DIRITTO. Dove sono i processi a carico di chi ha ucciso, torturato e infoibato A OSTILITA’ CONCLUSE? Perchè Mussolini fu ucciso e non processato? Solo il processo consente l’analisi storica e la civiltà di giudizio, come fu a Gerusalemme per uno dei maggiori carnefici nazisti sugli ebrei. L’eventuale pena di morte che consegue al processo è accettabile se l’ordinamento giuridico lo consente.
Al contrario della cultura del capire, il movimento partigiano, sobillato dal PCI, volle fare tutto e subito. In particolare “fece tutto di fretta” consumando la parola “liberazione”. Liberazione da cosa se forse il regolamento di conti è peggio del passato?
La contabilità della “Liberazione”, causa “la fretta”, ha comportato il decesso di troppi italiani. Ecco i numeri sui quali ragionare.
Sono morti 47.720 partigiani (così indicato nel 1954 dal Servizio commissioni per il riconoscimento della qualifica di partigiani). Deceduti in azioni di combattimento.
A diretta azione dei tedeschi sono deceduti 9.180 civili (fonti riportate dalla storico tedesco Gerhard Schreiber per il periodo settembre 1943-aprile 1945). Deceduti in azioni di combattimento.
Nella Risiera di San Sabba, a Trieste, muoiono durante le ostilità tra le 3mila e 4.000 persone.
Le foibe e uccisioni di civili, oscillano tra i 16.500 e le 25.000 persone (ancora non si sa). Periodo settembre 1943 – aprile, maggio 1945 concentrato nel solo Friuli. Deceduti a ostilità concluse!
La “giustizia insurrezionale” (quella con la fretta partigiana) ha provocato 8.197 persone uccise perchè politicamente compromesse. A questo dato si sono aggiunte 1.167 per fatti privati. I dati provengono dagli archivi britannici di concreto con il Ministero degli Interni pubblicati nel 1946.
Gli italiani fuggiti dall’Istria, perchè terrorizzati dagli slavi impegnati nella pulizia etnica, sono stati 300.000.
Nel complesso di questi dati, sono in carenza di giustizia perchè omicidi (fuori dal contesto del combattimento) ben 25.864 italiani (calcolo prudenziale). La somma riguarda 16.500 infoibati (dato prudenziale al minimo) più 8.197 persone ritenute politicamente esposte e 1.167 vittime di fatti privati.
Fare in fretta è la più significativa colpa da addebitare al movimento partigiano sobillato dal PCI e dal Togliatti. Da qui inizia l’accertamento processuale delle responsabilità a carico dei comunisti/partigiani e slavi dell’epoca, per foibe e uccisioni di civili. I processi da celebrare a carico di chi ha ucciso FUORI DAL CONTESTO DI COMBATTIMENTO non escludono quelli necessari e già celebrati per LA FASE DELLE OSTILITA’ APERTE. La Repubblica è ancora incompleta, soffrendo un distacco d’interesse e coinvolgimento che coglie almeno il 10% della Nazione.
Che sia la politica o la giustizia ad intervenire, il problema noto come anomalia italiana si conferma.
Il distacco del 10% della popolazione nazionale per conti in sospeso con la Repubblica, si traduce in molte forme. In precedenti articoli si è parlato di assenza al voto oppure voti in bianco. Peggio si può ipotizzare l’evasione fiscale e ancor più deleterio è il distacco emotivo dalla Nazione. Gli italiani profughi dalmati o familiari di vittime qui indicate, senza processi e condanne, NON partecipano alla vita del Paese. Certamente questi connazionali “giudicano” quotidianamente le sorti dell’Italia, ma sempre come figli di un Dio minore. E’ un fatto psicologico. Certamente abbiamo oggi giornalisti e giuristi, come politici e militari, estratti dalle famiglie vittime di quei gesti partigiani ma. Ecco il punto “ma”. Il “ma” individua persone degne di ogni riguardo e italianità, però che camminano rasentando i muri. E’ un modo di dire: anzichè camminare al centro del marciapiede, rasentare il muro per timore.
Gli italiani reduci dagli omicidi partigiani del 1945, non sono ancora parte viva della Nazione perchè offesi nell’italianità. Forse scontenti, ipercritici, non partecipi, evasori per ripicca e reazione allo Stato, il malessere c’è e conta. Nelle votazioni il non voto è nell’ordine del 20% capace di comprende il 10% qui oggetto di studio.
L’amnistia del 1953, voluta fortemente dal Togliatti, servì per non celebrare i processi. Il PCI a quell’epoca comprese l’errore commesso nella fretta del 1945 e cercò riparo tutelando i suoi, dimenticando le vittime. Si confermò ancora una volta la non attitudine al governo dei comunisti italiani.
Ad oggi, 2018, come si fa per recuperare il 10% degli italiani vittime della fretta partigiana?
10 comments
il Sig. Armando Ciarlanti riferisce: Considero la Repubblica italiana il mio stato ma non la mia nazione
ringrazio per questo importante contributo
riferisce ancora il Sig. Armando Ciarlanti; Sì ho letto…lo trovo interessante e puntuale… Il problema è persino più ampio….c’è una fetta più grande di italiani anche non necessariamente reduci di quei fatti per cui il fattore anagrafico è dirimente che fa enorme fatica a riconoscersi in questa repubblica. Non si tratta certo di nostalgie o revanscismi ma di una percezione di esclusione e malafede repubblicana in cui non mi sono mai riconosciuto. O la pacificazione previo riconoscimento degli errori storici da entrambe le parti o questa repubblica sarà la loro repubblica ma non certo la mia
nuovamente il Sig. Armando Ciarlanti afferma: Si rassegni, gli infoibati resteranno a lungo figli di un dio minore e finché elementi come la prof. Alessandrra Kersevan potranno fare negazionismo e apologia del titoismo non ne usciremo. A volte penso addirittura che non abbia senso celebrare il ricordo in questo deserto culturale e morale che fa ancora più torto ai martiri delle foibe
e ancora il Sig. Armando Ciarlanti afferma: Purtroppo io credo che gli italiani di Carnia abbiano scontato alcune diaboliche concomitanze. Trovarsi su una linea di faglia in cui la Jugoslavia tornava utile in funzione antisovietica. E facilmente sovrapposta al fascismo per interesse dei comunisti che avevano necessità di negare l’elemento squisitamente socialista della Rsi per qualificarlo come regime reazionario. …Terzo, … quello che statisticamente è certamente un genocidio è stato oscurato dall’unicità pretesa dagli ebrei della parola genocidio, … vedi armeni che sono caduti nell’oblio per un secolo
il Sig. Armando Ciarlanti afferma di nuovo: Sì ho seguito fin da bambino la questione dai primi articoli di Antonio Piitamiz sull’argomento. Conosco sopravvissuti e profughi e sono stato a basovizza pochi anni fa. Condivido quello che ha scritto… Le cifre sono addirittura per difetto…posso confermare visto quanto sentito dal compianto prof. Pirina che erano prevalentemente italiani inquadrati nel IX Corpus sloveno coloro che sterminarono spesso a puro scopo di rapina i loro connazionali
E’ sempre difficile parlare di cifre sicure,quando si tratta di un periodo cosi confuso e privo di oggettivi riscontri – leggasi cadaveri – che sono ancora a migliaia seppelliti chissa dove.Mi permetto di aggiungere qualche cifra al di là della ufficialità repubblicana,che non ha nessuna obbiettivita,come è (in)giusto che sia.I caduti accertati DOPO il 25 Aprile per esecuzione sommaria sono ad oggi circa 25.000 e sono tutti nominati per nome e cognome in due elenchi che si trovano facilmente in rete.Da questo elenco mancano ancora circa 5000 nomi.Per quanto riguarda la Risiera di San Sabba,la cifra riportata è assolutamente di piena fantasia.Furono uccisi circa un centinaio tra ebrei e partigiani e colà bruciati.I guardiani erano della Polizia SS formata da volontari ucraini ed ex partigiani del famigerato Btg Patrioti Davide,formato in Piemonte da delle teste di legno! della SD tedesca,che si rivoltarono quasi subito.Molti furono internati,qualcuno fucilato,ed altri puniti inviandoli a San Sabba.Mi rendo conto che sembra strana una cifra cosi alta,ma dobbiamo considerare che molti combattenti italiani erano sotto divisa tedesca,e non vengono conteggiati da nessuna parte,Degli 800 uomini della Divisione Nordland,alla fine della guerra ne sopravissero credo 17.Solo per fare un esempio.Ci sono libri,ccome la trilogia di Nino Arena sulla RSI,che dà l’idea di quante migliaia di soldati italiani abbiano combattuto fuori d’Italia.In molti altri casi,la dicitura Vittima di Guerra nasconde la verità,che non si può scrivere -Ucciso dai partigiani.Vorrei inoltre spezzare una lancia nei confronti dei partigiani comunisti:non furono soltanto loro ad uccidere,ma anche socialisti,azionisti,popolari,fecero la loro parte.Piccola,ma la fecero.
La ringrazio della pazienza e del tempo che ha investito nello scrivere questo testo. Ora la ricerca si sposta nel chiedersi perchè un gran numero di italiani, dopo il 25 luglio 1943 e in particolare il seguente 8 settembre si è schierato con la Repubblica di Salò. Quali motivazioni hanno portato singoli a farsi carico della cattiva gestione della Nazione? Sul numero dei trucidati dagli slavi-partigiani non ci sarà mai chiarezza, perchè non la si vuole fare, ammettendo così la colpa storica degli avvenimenti. Ammette significa sciogliere il PCI senza farlo rinascere come Pd, ma proprio cancellarlo dalla storia nazionale!
L’adesione alla RSI è stato un atto di ribellione.Ma una ribellione dovuta,in quanto generata da una serie di atti illegali compiuti dalla Corona.Quanto sarebbe stato semplice accettare le dimissioni di Mussolini,che sarebbe diventato un pensionato di lusso alla Rocca delle Carminate,nominare Badoglio ( e non Caviglia come si credeva Grandi )la cui nomina sarebbe stata ratificata sia dal Gran Consiglio,sia dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Intanto il Fascismo,oramai svuotato di energia vitale,sarebbe diventato marginale nella vita politica.E’ logico pensare che il nuovo governo non avrebbe certo visto molte figure di spicco dell’ormai passato regime,anche in vista delle trattative segrete con gli alleati.Con la maggior parte dei Btg di CC.NN sparse sui vari fronti di guerra,ed un esercito in grado di contrastare eventuali tentativi di ribellione da parte della Milizia le teste calde avrebbero avuto poche possibilità di rivincita.Certo,è una narrazione ucronica la mia,ma quanti guai si sarebbero potuti evitare.Ritornando alla ribellione,essa è un atto legittimo che una parte piccola o grande della popolazione mette in atto quando si trova in una situazione che impedisce l’inattività, vissuta come una colpa morale.I movimenti di Resistenza sono nati proprio da questo impulso,Il già citato De Gaulle ne è un esempio molto chiaro,e a questo proposito tengo a precisare che la Resistenza come concetto avulso dalla politica è assolutamente nobile.Certo,poi bisogna fare i conti con la realtà,e a volte affidarsi a un diavolo per ammazzarne uno più grosso.Come considerare altrimenti i milioni di Russi,in cui comprendo tutte le nazionalità compresi i cosacchi,che si affiancarono alla Germania ? Come è possibile che all’improvviso,dopo 20 anni di regime sovietico,si scoprissero cosi tanti traditori ? Quanti russi avrebbero difeso la patria,sapendo di difendere il regime ? Regime che si affrettò immediatamente a chiamare la guerra Patriottica,ed a ripristinare in breve tempo tutto l’armamentario zarista messo in soffitta – Galloni -Patria – addirittura decorazioni militari destinate ai soli ufficiali.Come considerare i russi che si affiancarono ai tedeschi ? Traditori,perchè non combatterono contro il comune nemico,o patrioti,perchè si ribellarono al giogo dittatoriale di Stalin ? A decidere il tutto,in questo caso semplificando e quindi stravolgendo ed alterando completamente la verità interviene la politica.Concludo con un motto vecchio come il mondo -Dio – Patria – Famiglia. Dio è la famiglia dello Spirito -Patria è la famiglia degli avi -Famiglia sono i miei figli,i miei genitori,i mie nonni,ecc….E chi di noi non è pronto a difendere la propria famiglia ? Tutti,e non credo di sbagliare.Allora perché stupirsi se molti erano pronti anche a difendere la famiglia più grande ?
Grazie per il suo contributo Signor Rossi. Prendo atto e studio il suo pensiero. Sono in attesa di altri contributi per iniziare a tirare le somme. Qui non si tratta di giudicare ma CAPIRE. Del resto come esiste la resistenza esiste anche la Repubblica di Salò, tutto sommato sono 2 facce della stessa medaglia nel senso che la materia prima propellente della reazione è comune. Ci sto ragionano sopra. Grazie, spero che altri suoi amici partecipino a questa tavola di riflessione.
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