Fininvest ha 5000 dipendenti e la Rai ne impiega 15mila. Perchè?
Fininvest è il marchio di una emittente televisiva. Lo è anche la Rai. La prima privata la seconda pubblica. Fin qui nulla da eccepire. Praticamente svolgono lo stesso lavoro con pari risultati. L’utenza, con estrema disinvoltura, passa da un canale Rai a quelli Fininvest. Eppure la rete privata svolge lo stesso servizio con un terzo dei dipendenti di quella pubblica. La risposta potrebbe essere semplice: il padrone ha sempre l’occhio più sviluppato dello Stato. In effetti è vero, ma c’è di più.
Fininvest ha capito il concetto del prodotto marginale, sconosciuto invece alla Rai. Mi spiego. E’ produttività marginale quella che apporta l’ultimo assunto alla produzione. Questa quantità di “cose fatte” è diversa (di meno) da quello che è già realizzato da chi lavora. Non è colpa del nuovo assunto che non centra nulla. Non è neppure colpa dell’azienda. La natura economica è fatta così!
Concettualmente e praticamente, il primo dipendente apporta, ammettiamo 40 quote di lavoro svolto. Il secondo dipendente, ne apporterà 30! Quindi il terzo impiegato 20 quote e il quarto 10. Giunti al quinto la quota di apporto si azzera. E’ chiaro che non ci sarà un sesto assunto in quella azienda. Questo è il ragionamento Fininvest. Alla Rai invece il punto di vista è diverso.
Anzichè studiare l’apporto marginale del lavoro, in Rai si osserva la quantità totale di lavoro. Sono 2 ordini di grandezza completamente diversi! Non ci sono dubbi che l’aumento degli occupati produca più servizio svolto. Tale incremento però deve essere confrontato con il ricavo marginale. Ovvero la sottrazione che abbiamo tra la produttività e i costi. E’ qui, nel confronto, che si scopre a che punto fermare le assunzioni.
Detto ancora meglio, ci sono 2 grandezze. La quantità di lavoro svolto che non è importante. La produttività marginale del lavoro che è strategica. Quando la marginalità è confrontata con i ricavi marginali, allora si capisce quante persone assumere. Tutto qui. A disposizione per chiarimenti.