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Finanza aziendale. La grana! Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Finanza aziendale, la grana ovvero il problema, quello impegnativo! Come in tutti gli ambiti del pensiero e della dottrina, anche qui ci sono questioni da difficile risoluzione che la pubblicistica accuratamente evita ma che restano sullo sfondo. La questione è semplice: quando nel valutare se sviluppare un investimento o meno s’applica un certo tasso d’interesse, quel valore chi lo ha indicato?

Tutti i problemi di finanza aziendale che assegnamo agli studenti, includono il tasso d’interesse d’applicare nei conteggi; nessun compito richiede, invece, come trovare quel tasso. Ed ancor peggio, quando chi era studente cresce ed entra nella vita reale dovendo calcolare il VAN (valore attuale netto) per stabilire la redditività di una scelta, resta in grave difficoltà perchè non sa calcolare quel tasso d’interesse che solitamente gli veniva già dato nel compito.

Come calcolare il tasso di rendimento dell’investimento?

Per rispondere alla domanda serve ricorrere all’esperienza e anche alla tecnica.

In primo luogo va considerato il tasso d’interesse praticato dalla Banca Centrale, sia quello in vigore sia la sua proiezione tanto da coprire il tempo in anni o mesi dell’investimento. Quindi se ne farà una semplice media aritmetica.

Il secondo passaggio risponde alla domanda: quanto avrebbe potuto ottenere in interesse quest’impresa se avesse investito in obbligazioni o in azioni o chiesto prestiti al sistema creditizio?

La risposta non è del tutto “facile” in quanto:

  • per quanto sia facile sapere, la domanda è quanto rendono i titoli di Stato o le obbligazioni in genere;
  • più complesso è il ragionamento sul rendimento degli investimenti in borsa. Quali titoli potrebbero essere oggetto d’investimento da parte di quest’impresa?
  • va anche conosciuto il tasso che le banche applicherebbe a una nostra eventuale richiesta d’investimento;
  • a completamento va anche ponderato l’ipotetico investimento, ovvero quanto quest’azienda investirebbe tra azioni e obbligazioni.

Infine il passo tre.

Ipotizzato un certo rendimento dall’investimento, ammettiamo un teorico 30%, è sano, quanto prudente ridurre questo valore al solo 20%.

A seguire un caso concreto.

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