Finalmente si torna a votare! Evviva, grazie a Dio, ma non certamente alle Istituzioni. Il voto è l’unico passaggio certo di una democrazia e questo è stato volutamente sia negato sia ritardato dal Quirinale.
Quanto qui scritto rappresenta un diretto atto d’accusa al Capo dello Stato.
In realtà l’accusa è duplice e una più grave dell’altra tanto da configurare un attentato alla Costituzione.
Il punto non è l’artificioso rinvio delle elezioni politiche (che contraddistingue sia il mandato presidenziale del Napolitano sia l’attuale) ma la pressione esercitata dal Quirinale sullo Stato, sin dal 2011, per Capi del Governo non eletti da nessuno. Questi soggetti, privi di legittimità politica, sono stati imposti nel ruolo di Presidenti del Consiglio dei Ministri.
A che titolo è accaduto ciò? Perchè gente priva di legittimità ha governato?
Qualcuno afferma che l’attuale esecutivo doveva rimanere in carica per proseguire a ricevere denaro dalla Ue. Ovviamente su questo piano è molto arduo essere in accordo!
A parte il fatto che non si può tenere in piedi una finzione non democratica per estorcere denaro ad altri, ma la vicenda va letta in altri termini.
Il Conte, quello avvocato che è stato Presidente del Consiglio senza che nessuno l’abbia votato, ha di fatto presentato un ricatto in sede Unione Europea.
Il ricatto è di questo tipo: o ci finanziate o falliamo. Ovvero il fallimento della Repubblica Italiana è stato posto in chiaro in ambito comunitario.
La Ue, tra i danni che derivano all’Unione dal fallimento dell’Italia e finanziarne l’agonia, ha preferito la seconda strada.
Svelato l’arcano, il problema torna tutto interno al Paese (unico luogo di soluzione).
Il fallimento della Repubblica Italiana deriva dall’eccesso di spesa sul PIL.
Significa, ad esempio, che non possiamo proseguire a spendere 6.900 euro per studente all’anno. Così la sanità, la Pubblica amministrazione e lo Stato in generale, anche perchè il fisco non riesce a spremere di più dai cittadini. Infatti abbiamo un fisco nemico del cittadino anzichè onesto sostegno alla spesa pubblica e alla Nazione.
Questi sono gli argomenti che vorrei seguire nella campagna elettorale.