Il fattore umano è la vera vittima della globalizzazione
Il fattore umano è stato letteralmente violentato in era globalizzata. La globalizzazione è nata per dare maggiore benessere al mondo e all’Occidente, ma questa promessa è stata tradita. Con la delocalizzazione e conseguente disoccupazione, l’Occidente sta vivendo male. In questo vivere senza redditi adeguati, è stato anche compromessa la gestione del fattore umano. Significa sfruttamento a tutto campo delle persone. Questo non vuol essere un ragionamento rilevante ai fini sindacali; no! Si sta parlando di crisi di sistema. Una crisi, che almeno in Italia, sta travolgendo e portando alla scomparsa il partito di governo: il PD (alias Partito Democratico).
Perchè si è giunti a questo punto? Più precisamente, perchè il fattore umano è stato così volgarmente bistrattato in era globalizzata?
Il problema è normativo, ovvero di fonte legale. Le leggi NON hanno voluto più tutelare le persone a vantaggio delle aziende. Aziende che demoralizzano e tradiscono a loro volta la Nazione di elezione.
Al contrario, si sarebbe dovuto permettere la delocalizzazione solo se lo stabilimento in Patria fosse mantenuto. Invece è stato concesso di chiudere in Occidente per aprire altrove. Tutto sommato si è trattato di trasferimento di manodopera, considerando che gli operai non si possono spostate dall’Occidente in Cina. Questo perchè ci sono già gli operai in Brasile, Indonesia, Sud Africa etc.
Consentendo agli imprenditori di cercare il loro personale tornaconto a discapito della comunità, il fattore umano è stato tradito. Perchè la sinistra, solitamente così attenta ai diritti dei lavoratori non è intervenuta? Semplice! L’emigrazione di posti di lavoro è andata a beneficio di paesi in area comunista: Brasile, Cina, Sud Africa e altri. In questo modo si sono sposati la sinistra e la destra finanziaria, quelle delle banche e degli investimenti. Da un’innaturale unione nasce il caso Macron, l’infelice stagione politica francese in corso di sviluppo.