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Fare il genitore – 4: come esortare allo studio i figli?

by Giovanni Carlini
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A mezzanotte qualcuno mi viene a svegliare per chiedermi: hai fame? Che gli rispondi di no? E certo che ho fame pur avendo cenato!

Quanto in queste foto ne è la conseguenza.

Strategie padre-figlio.

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La difficoltà di fare il genitore quando in estate i figli sono stati rimandati o bocciati

Parlo solo per esperienza personale e diretta: quando i figli hanno perso l’anno o sono stati rimandati, è solo perchè non si sono realmente applicati allo studio. La domanda è: cosa ha fatto il genitore durante l’anno, in una mancata verifica del rendimento dei figli? Se non fosse chiaro, in questo studio la reale responsabilità dell’insuccesso dei ragazzi è principalmente imputata al genitore. Mi rendo conto d’essere “cattivo e forse irriguardoso”, ma parlo nella duplice veste di genitore e insegnante. In tanti anni ho sempre osservato nei ragazzi e ragazze, che poi perdono l’anno o sono anche rimandati, una oggettiva carenza di METODO, che gli è stata segnalata molte/troppe volte, sia una posizione del genitore vero la prole che è o troppo debole (spesso) o troppo dura (a volte) o interessata allo sviluppo formativo della prole in intermittenza; c’è e non c’è. Sostanzialmente sul banco di scuola non c’è lo studente, ma la sua famiglia e la qualità del ruolo di genitore.

L’importante aumento di rimandati e bocciati (alcune scuole hanno respinto il 70% degli studenti delle prime classi tra bocciati e rimandati) ESPRIME LA CATTIVA QUALITA’ DELL’OPERA DI VIGILANZA E INDIRIZZO DEL GENITORE SUI FIGLI. In realtà non sono stati rimandati o bocciati i figli, ma il genitore.

Che si sia in accordo o no con questo giudizio, di fatto ora, in giugno, è necessario tirarsi su le maniche e LAVORARE CON I RAGAZZI PER TENTARE UN RECUPERO.

Il vero recupero però dovrà avere queste caratteristiche:

– un recupero del rapporto privato e personale di coppia: che un uomo e una donna anche nel ruolo di genitore, sappiano tornare in armonia;

– riaperto un buon rapporto personale di coppia (rapidamente e bene) si può parlare di STUDIO per i figli.

COME SVILUPPARE IN FAMIGLIA LO STUDIO 

metodo METODO, metodo e ancora METODO, quindi metodo e ancora METODO.

Cosa vuol dire?

a) prendere in mano i testi di studio o gli appunti trascritti durante l’anno sviluppati dal docente;

b) in caso d’incompletezza degli appunti, cercare attraverso i compagni di scuola e la segreteria didattica il materiale necessario;

c) suddividere il programma di studio in numero di giorni mancanti all’esame di recupero o all’inizio della scuola nel caso di bocciatura;

d) nel caso emergano 5-6-15 pagine al giorno (compresi i festivi) assicurarsi che 3 o 4 ore quotidiane siano assicurate (minimo) allo studio, preferibilmente nelle ore del mattino. L’ideale sarebbe dalle 06.00 alle 09.00 quindi ancora nel pomeriggio tra le 16.00 e le 19.00

e) allo studio eseguito (STUDIO QUOTIDIANO PER ALLENARE LA MENTE E STRATIFICARE I CONCETTI) deve seguire immediatamente la formazione di nuovi appunti e riassunti. In pratica ogni cosa studiata o letta deve essere riassunta;

f) i riassunti vanno corretti e letti con attenzione dal genitore il giorno stesso e apportate le varianti necessarie. In questa azione il genitore deve anche collegare lo studio eseguito a fatti di cronaca o di vita vissuta, dimostrando quando la materia sia reale anziché teorica;

h) esortare o spingere, quindi obbligare il figlio/figlia a leggere il quotidiano (che non sia il Corriere dello Sport e non a guardare il web). Il figlio DEVE LEGGERE UN FOGLIO DI CARTA STAMPATO non bighellonare nel web perdendo altro tempo. Internet è una sintesi del pensiero. Nel caso la capacità di pensare sia ridotta, sintetizzare qualcosa di minore non ha senso. VANNO SPENTI I CELLULARI E L’ACCESSO AL WEB IN OGNI FORMA IN QUANTO HANNO UNA IMPORTANTE QUOTA DI RESPONSABILITÀ’ NEL FALLIMENTO SCOLASTICO DEI FIGLI.

i) considerare i veri nemici dello studio l’abuso sul cellulare, l’abuso nel web e la NON lettura per allargare la mente;

l) considerare lo studio A STRATIFICAZIONE e non un impatto nozionistico. Serve COSTANZA e ore di studio sistematico ogni giorno per capire di più, valere di più, essere di più!

m) non puntare alla conoscenza del singolo o semplice dato, al contrario spiegare al figlio IL METODO PER IMPARARE LE COSE, ANZICHE’ LA SOLA NOZIONE CHE INESORABILMENTE DIMENTICHERA’

Giorni fa ho avuto il piacere di parlare con un insegnante di geografia a cui chiedo:… in questo momento, dove ci troviamo ora, dove si trova secondo te l’est? Il professore risponde che non lo sa e che non è stato preparato a questo. Le sue conoscenze sono sulla desertificazione, il turismo sostenibile, l’immigrazione. Ho ovviamente “sgridato” il prof perchè insegna sicuramente quanto è nel programma ministeriale, ma essendo un geografo, senza l’orientamento (prima lezione) la sua opera è nulla. Inoltre ho ricordato che da 50mila anni il sole nasce a est da cui è facile sapersi orientare e ancora che alle 14 l’ombra segna inequivocabilmente il nord e al tramonto non possiamo che essere a ovest. Si tratta d’informazioni non opinabili o da ricercare con la bussola del cellulare. Altri professori si limitano a quest’ultimo strumento, appunto la bussola del cellulare, senza osservare lo sviluppo effettivo della corsa solare. Detto questo non ci sono dubbi che molto sia da perfezionare nel corpo docente, ma sul banco di scuola ci sono i ragazzi non gli insegnanti.

Concludendo: il genitore deve lavorare CON METODO sulla sua carne viva: i figli.

Buon lavoro (che si insegni il modo per capire anziché la sola informazione)

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