Far cucinare i figli risulta una buona strategia di coinvolgimento.
Qui esempi di carne alla brace dove il ragazzo esprime del suo meglio e un particolare di una festa di compleanno.
A fine giugno fare il genitore è maledettamente “tosto”. Qui il pronto soccorso genitoriale.
Una mamma, dopo aver letto i primi 2 studi sul ruolo del genitore, scrive:
Gentile Prof, le scrivo perchè sto attraversando un periodo di grossa tensione in famiglia e soprattutto con il marito. Il grosso della questione è rappresentato dal problema figli. Ne abbiamo uno con tre materie a settembre e un’altro bocciato. Qui è un inferno! Mio marito, mi accusa di essere stata troppo permissiva, di fare troppo e spesso la “mamma” di non educare , di accontentare. …io, per carattere, per formazione, per abitudine familiare, sono stata portata a non creare conflitti. E poi con i figli faccio la mamma.!!!! Lui è molto rigido , severo e molto spesso non valuta il figlio che ha davanti. Io dico che non ha la sensibilità di capire le differenze per le quali i ragazzi non vanno trattati allo stesso modo. Io sarò troppo morbida ma cerco un contatto, cerco di capire le motivazioni, di riconoscere i disagi; lui punisce. E così è guerra ed è tutto così pesante per me che sento terra arida e ghiacciata intorno a me. Poi, il culmine, nemmeno i figli mi tendono una mano. Questo mi fa male! Ho letto un suo articolo sul ruolo genitoriale che trovo molto interessante. Vorrei che lo potesse approfondire. Secondo lei prof, cosa dovrebbero fare i genitori per salvare un minimo di rapporto nel far prevalere il ruolo affettivo e far crescere quella forma d ‘intelligenza molto importante, ora dimenticata, che è quella emotiva, che nutre l’anima e che non inaridisce l’essere umano sino a farlo diventare freddo o, al limite cinico?
Grazie Signora per la sua testimonianza e per avermi chiesto di studiare una soluzione.
Veniamo al punto: esiste una giusta differenza nel comportamento genitoriale tra uomo e donna; non c’è nulla da fare, siamo diversi e compatibili, ma certamente diversi! Il padre è fatto per essere un bisonte che carica e travolge. La mamma (che ha MATURATO DENTRO SE STESSA QUELLA VITA CHE SI CHIAMA FIGLIO) è più dolce (che mamma sarebbe se non lo fosse?)
Il problema non è se lui è duro e lei è tenera, questo fa parte della vita ed è giusto così. Il punto è un altro: COORDINARSI!!!!!! Assodato che la vita stessa sulla Terra si basa su fuoco e acqua cos’è più importante tra i due? la risposta è ovvia.
Passiamo alla fase operativa: come ci si COORDINA?
I figli hanno bisogno e amano entrambi i ruoli che il genitore assume, anzi per loro non esiste la mamma o il papà, ma il genitore nella sua duplice complessità. Quindi serve bastone a carota, è giusto così. La sfuriata del padre che indica la direzione da seguire, va concretizzata dalla madre, che pone in essere le indicazioni di massima offerte alla famiglia. Litigare madre e padre è una stupidata, anzi è La Stupidata perchè fa male ai coniugi e impatta con i figli in forma clamorosamente negativa.
La donna cuce la tela e dialoga con i suoi figli ed in questo è genitore.
L’uomo spacca per costruire, smuove e rompe ogni resistenza, impone ai suoi figli la riflessione critica e revisione degli atteggiamenti avuti ed in questo è un genitore.
Quanto qui scritto dura da 50mila anni: si può sapere come si fa a litigare, come coppia, su qualcosa che è così ovvio e scontato? Probabilmente, secondo me, c’è dell’altro ovvero problematiche di coppia non chiarite, che si sfogano nel momentaneo insuccesso dei figli che non hanno reso a scuola perchè la famiglia non ha vigilato adeguatamente. Certo che queste parole sono di fuoco e grondano sofferenza, ma i figli non sono arrivati, gli abbiamo voluti (sono genitore anch’io!) e se li abbiamo fatti (letteralmente costruiti come miniature del nostro amore) vanno curati pure nel “lavoro sporco”. Un genitore non è un amico per i figli, ma verso di loro un Responsabile, un Capo, un Comandante, una Guida, un essere che unico non li tradirà mai e sarà sempre al loro fianco. Alla faccia dell’amicizia che si rompe, l’amore e la direzione del genitore sulla prole serve per avere uomini e donne migliori di noi nella prossima generazione.
Ecco che “m’incazzo” come una belva quando mio figlio afferma che non viene in vacanza con me negli Usa perchè si annoia, oppure mi parla di una “ragazza” di cui non ne so nulla, o sotto maturità esce la sera perchè gli piace stare con la compagnia fino a mezzanotte in giro!
Per avere “una ragazza” serve la capacità di dire “io ci sono” e questa oggettivamente mio figlio di 19 anni non è in grado di dire/fare, inoltre se fosse una “fidanzata”, gradirei almeno la buona educazione di presentarla al suo papà, affinché possa dire ai genitori della figliola che resta a cena da noi quando faccio gli spaghetti e la riaccompagniamo a casa sua nella prima serata. Sto scherzando, ma neanche tanto! Mi trovo quindi con un figliolo che gioca a fare il grande (lo capisco) dove il mio ruolo di genitore è evitargli che si bruci.
Concludendo:
– cara coppia che mi avete scritto, liquidate e chiarite i vostri contenziosi interni con una bella passeggiata mano nella mano, riprendendo e aprendo quell’intimità che fu necessaria a generare gli attuali ragazzi. Da quanto tempo non lo fate? Sappiate che non farlo almeno una volta ogni 2 giorni è un peccato mortale. La vita scorre e finisce, non consentite al tempo di togliervi quote di vita. E’ anche saggio che sopratutto adesso, in estate vi guardiate più intensamente e che le mogli sappiano sfoderare le loro arti di donne;
– chiarito l’aspetto privato di coppia, si passa al ruolo di genitore. Ebbene nella divisione dei compiti che ci sia COORDINAZIONE. Lui dirige, lei applica e realizza. I compiti di scuola vanno fatti insieme, introducendo UN METODO DI STUDIO ai ragazzi del tipo, ad esempio 5 pagine al giorno del libro con annessi riassunti da correggere e leggere insieme con il genitore (padre e madre). La questione DEL METODO è strategica! I ragazzi si sono persi per assenza di METODO. Il metodo è disciplina e la disciplina sono, ad esempio, 5 pagine al giorno, prelevate dal libro di testo e successiva contestualizzazione nella vita pratica di quanto studiato. Significa dare un senso reale allo studio. Vuol dire anche utilizzare il TG come discussione familiare a tavola a cena riprendendo gli argomenti di studio.
Buon lavoro ragazzi