Esternalità calcolo dell’area di perdita (come anche di guadagno) essendo speculari i due conteggi.
Sull’esternalità abbiamo sempre difficoltà con gli studenti, probabilmente dipende da come sono spiegate.
Se ci si trova a leggere questi appunti, il concetto d’esternalità dovrebbe essere già chiaro.
Comunque, ammesso che una mia stanza confini con una pizzeria vuol dire condividerne il muro. Dalla parte opposta il ristorante ha posto in funzione un forno a 300 gradi per cuocere le pizze, ovviamente, nei mesi invernali il calore si propaga anche dentro il mio appartamento (esternalità positiva). D’estate però ho necessità di ben due condizionatori per poter vivere nell’appartamento rispetto la temperatura torrida che avrei senza. Al pizzaiolo non pago nulla d’inverno derivante dal mio risparmio sulle spese di riscaldamento condominiali come d’estate non chiedo il rimborso per i condizionatori in attività.
Il vantaggio che ho d’inverno non pagato a nessuno e il disagio estivo non rimborsato definiscono il concetto d’esternalità.
Il mancato pagamento esprime un cosiddetto “fallimento” del mercato. Questa è l’esternalità, un qualcosa subito o goduto e non pagato.
Un altro esempio riguarda il medico che ha lo studio al terzo piano di un condominio: quanto dovrà pagare come spese condominiali in più rispetto agli inquilini per il maggior logorio di scale e ascensore? Per compensare questo maggior uso, l’esternalità calcolo s’appoggia a una tassa pigouniana che equilibri le più quote di partecipazione.
Fin qui il ragionamento fila, i dolori arrivano quando si deve quantificare l’area di perdita (o di guadagno). L’argomento verrà sviluppato in 3 studi qui pubblicati. Il primo ed il secondo sono concettuali, il terzo di calcolo.
Prima di congedare quest’introduzione 2 grafici nello stesso foglio per capire meglio e di più.
Nel primo disegno ci muoviamo in uno spazio cartesiano da prezzi in ordinata e quantità in ascissa (come per la domanda e l’offerta o il monopolio).
In questo grafico compaiono 3 rette.
La prima (MEC) indica il danno sociale che deriva dalla produzione, ovvero l’inquinamento. La seconda retta indica il costo marginale di produzione che sostiene l’azienda per produrre. La terza retta la somma del costo marginale più il danno sociale.
La seconda grafica va spiegata con attenzione, motivo per cui passiamo allo studio 2.