Esserci! è l’essenza prima dell’amore e della relazione sociale.
Esserci è la base prima d’ogni relazione stabile nel tempo. Non è importante contribuire con idee o concetti, quanto “esserci”! Certo avere creatività non guasta assolutamente, anzi. Però tra il solo essere presente e il contribuire con idee nuove a volte è più importante il primo. Pensandoci bene l’affetto sgorga dalla continuità di una presenza. Quasi un testimone della vita dell’altro. Colui che si rende memoria viva e verificabile coglie il sentimento nella relazione umana.
Che nessuno confonda il virtuale con il reale. Esserci è un atto REALE. Il virtuale potrebbe supplire la presenza in un rapporto già esistente. Quindi ci si conosce, frequenta, si vive insieme e si relaziona anche con il virtuale. Il solo contatto tramite il web non autorizza un “esserci”. Guai a credere il contrario. Certamente la “relazione virtuale” aiuta e sostenere ma non è costitutiva di una storia.
VA SEGNALATA L’INSOSTITUIBILITA’ DEL REALE.
Con questo ragionamento anche l’immateriale (tanto di moda oggi) perde sostanza. L’essere umano è fatto di realtà tattile. Lo sforzo di rendere immateriale la Pubblica Amministrazione contribuisce al distacco cittadino-Stato. Infatti una delle spiegazioni nell’astensione al voto va ricercata anche nella dematerializzazione. Ciò che è dematerializzato non è percepito dalla sensibilità umana, quindi considerato NON fatto o detto. Su questo ragionamento si trova la connessione tra la crisi dell’amore e la globalizzazione. Essere giunti al 42% di divorzi tra le coppie sposate è un segnale importante. La precarietà lavorativa, introdotta nei sentimenti e la dematerializzazione, uccidono la relazione affettiva stabile.