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Entrando in era post globalizzata. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Entrando in era post globalizzata la Cina decade come colonia produttiva e d’importanza politica quanto militare: evviva, era ora!

Traspare senza alcuna riserva, da queste parole, una decisa posizione anti cinese; come potrebbe essere diversamente? La Cina è una dittatura comunista, il suo posto non è nel mondo civile moderno, ma come dittatura relegata alla notte della storia. Liquidato con quattro parole il mostro cinese e comunista, resta la globalizzazione orfana del suo principale attore. Questo perchè si sono creati dei sinonimi tali che globalizzazione significa delocalizzazione quindi disoccupazione e infine Cina.

Globalizzazione sta a delocalizzazione come la disoccupazione è al made in China.

Una tale dinamica è stata finalmente capita in Occidente (quanto tempo c’è voluto per prenderne coscienza)

Non solo. Entrando in era pandemica (2020-2025) sono stati capiti anche altri concetti. Per la sicurezza dello Stato, la Nazione deve mantenere l’autosufficienza su alcuni passaggi strategici. Il riferimento è al settore sanitario, ma anche militare quanto industriale. In tutto ciò la Cina si trova inevitabilmente al declino.

Chi ha lanciato questa prospettiva è stato il binomio Donald Trump-Brexit. A seguire anche l’incaricato degli affari alla Casa Bianca il Signor biden, sul cui voto non c’è alcuna certezza. Il biden prosegue una politica ormai avviata dal Presidente Trump d’aperta collisione verso la Cina comunista.

E’ il momento del ritorno a casa delle imprese precedentemente delocalizzate (fenomeno noto con il termine di reshoring)

Del rilancio industriale dell’Occidente che si è ridotto a produrre appena il 16,5% del PIL. Significa che quanto noi consumiamo è prodotto da noi stessi appena al 16%. Un’assurdità!

Vuol dire recuperare la dimensione nazionale della produzione. Significa anche lo sganciamento da idee vaghe e costose (l’Unione Europea) e il ritorno alla certezza della Nazione. Una nazione che non può essere di 55 milioni d’italiani e 10 d’immigrati di cui 5 naturalizzati. Quante assurdità abbiamo vissuto in questi anni.

A seguire gli spunti a stampa di quanto qui scritto.

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