La crisi pensata ed analizzata
Ogni giorno mi arrivano molte email da studenti e lettori che mi chiedono: come dobbiamo comportarci per gestire/vivere un momento così difficile e prolungato?
Qui si potrebbero pensare tante cose magari già dette, trite e ritrite ma non applicate. Stamattina è accaduto un fatto che credo meritorio di riflessione.
Andando di buon ora a prendere il passante ferroviario per recarmi all’Università, sullo stesso marciapiede mentre cammino poco avanti a me, c’è una signora.
Francamente carina, quasi cinquantenne, l’ho guardata e dentro il mio intimo ho sorriso, perché vedere una donna dignitosamente bella è sempre un piacere. Assorto in questi pensieri per trovare energia e carica da spendere durante il giorno, improvvisamente la signora lancia un’imprecazione: senza bagnarla, uno scroscio d’acqua proveniente da un terrazzo la lambisce. In ordine dimensionale si è trattato di un pentolino d’acqua rovesciato su una pianta di fiori, senza guardare se sul marciapiede qualcuno stesse passando.
Osservo lo sconcerto della Signora la quale si porta sul bordo esterno del marciapiede e grida cercando di ricevere una risposta da chi obiettivamente ha sbagliato; lancia quindi un paio di richieste del tipo: chi c’è lassù, ma vi pare il modo, state più attenti.
Nel frattempo supero la Signora e vado altre, ma Ella non si muove da dove si trova e prosegue a parlare con la facciata del condominio.
Continuo a camminare e mi volto per seguire il fatto, vedendo che la malcapitata si è portata sul marciapiede opposto e prosegue a chiamare “un qualcuno” che non c’è, quindi inveire contro il palazzo e cercare soddisfazione che non ha.
Questa caparbietà mi incuriosisce e proseguo a vederla da lontano. Lei è ancora li ferma, chiama qualcuno che non gli risponde e stavolta alza anche il cellulare per…..non so cosa.
Sicuramente l’attentato a chi ha bisogno d’essere “carina” è grave, ma la reazione è da scoppiata! Se a tutti capita di perdere le staffe, la sensazione che ho oggi più di ieri, è che i nostri imprenditori stanchi d’essere in trincea (fra poco sono 24 mesi) a volte “diano i numeri” fissandosi su aspetti che non sono quelli più importanti.
Allora cosa rispondere a chi mi chiede come gestire la crisi? Semplice! Le energie le hai dentro, usale facendo per la tua azienda quello che hai sempre pensato e non osato perché adesso o mai più.