Ecco perchè il fascismo non ha funzionato; emerge chiaramente dalle pagine del testo di Renzo De Felice qui già più volte commentato. A pagina 1017 del volume 2, Crisi e agonia del regime, De Felice scrive: ….tra conservatori che avevano aderito al partito perchè avevano visto in esso il baluardo contro ogni progressismo e fascisti che pensavano ad un nuovo ordine sociale più giusto e adeguato ai tempi, tra fascisti che avevano occupato il potere e fascisti che volevano toglierglielo, alcuni per occuparlo a loro volta, altri perchè li consideravano indegni. A questa lotta …
Pensare a una torre di Babele nel fascismo, a questo punto, è il minimo. Nonostante ciò la figura di Benito Mussolini, che non ha saputo coordinare queste mille istanze (ma sarebbe stato oggettivamente possibile?) va rispettata per essere stato capace di sollecitare e accogliere il bisogno e le aspirazioni di così tanti italiani e tutte diverse tra loro!
Con queste considerazioni è possibile capire il senso dello studio che ancor oggi muove l’analisi sul fascismo e il suo indiscusso mentore: Benito Mussolini. Senza farne un eroe (non lo fu, solo un uomo travolto dalle sue aspirazioni), Mussolini resta al centro dell’attenzione. Come ha fatto un uomo a trascinarsi dietro l’intera Nazione in una così ampia e controversa gamma di richieste?
Compreso ed ecco il perchè di questo studio (prima non era così nitido) restano una marea d’interrogativi. Ciò che lascia perplessi è il dittatore che non s’impone. Ecco un altro enigma. Nel caso il capo del fascismo fosse stato un vero dittatore, perchè non s’è comportato come tutti i capi indiscussi del genere e classe Hitler e Stalin?
I vertici della Marina Militare hanno apertamente tradito il Paese; un fatto noto anche allora al nostro servizio segreto. Perchè il “dittatore” non ha agito com’è giusto che operi un Capo di partito e Stato? Il pensiero corre alle “purghe” sovietiche.