Dossier Canada
Il Canada ai fini dell’internazionalizzazione delle PMI non è un paese facile. Per questo è stato scritto un Dossier Canada.
Non è facile perchè non tutte le merci hanno un mercato. Mi spiego meglio. Ci sono prodotti che sono adeguati per il solo Canada.
Ce ne sono altri che transitano per il Nord America per entrare negli Stati Uniti.
Ce ne sono infine altri che non sono inservibili se non nazionalizzabili.
Si presentano così 3 ben distinti contesti di marketing.
Inoltre la base commerciale canadese (piattaforma) è mutevole. Questo vuol dire che ci sono delle forti varianti tra una stagione commerciale e l’altra. L’olio extra vergine d’oliva, ad esempio, è sempre un terno all’otto per i canadesi. Mentre lo stesso prodotto ha una sua costanza di consumo negli Usa. Da queste considerazioni emerge come il paese nord americano sia difficile e un “sorvegliato speciale”. Certamente le spese di pubblicità avranno in Canada un’incidenza superiore agli altri paesi. L’insieme di queste considerazioni impone un Dossier Canada.
Considerato poi come la tecnica di negozio riconducibile allo showroom sia importante in questo ambiente di studio, ci sono delle novità. O meglio, in Canada s’impara qualcosa in più nella gestione dello showroom. Il riferimento corre al bisogno di socialità e aggregazione insito nello showroom. In Canada ci si incontra e si passa l’intera giornata dentro lo showroom. Si guarda. Mangia. Seguono corsi di formazione. Si trova amici
zia. Si aspetto il rapido tramonto del sole insieme. Ecco scoperta l’origine di uno dei punti di novità che si desidera introdurre nella sensibilità degli showroom nazionali. Smette di vendere e farsi compare come intrattenimento.
Questa è la scuola canadese. Quella statunitense è per la spettacolarizzazione.
La scuola italiana di showroom è per l’estrema sofisticatezza e gusto, che non ha saputo parare i fallimenti dove sono stati subiti. Benvenuti in Canada.