Dossier Belgio per aiutare l’internazionalizzazione delle PMI italiane
INQUADRAMENTO DEL PAESE
La geografia qui è al servizio di una domanda di fondo: vale la pena investire in Belgio, cosa rappresenta questo Paese nei possibili flussi commerciali di parquet e prodotti annessi in Europa?
Per rispondere al quesito vanno studiati i trasporti e la collocazione del Belgio sulle grandi arterie di comunicazione continentali, in questo modo capiamo se è agevole o meno introdurre o far transitare merci e prodotti da quell’area.
Il fatto che il Paese qui descritto sia collocato in una zona prevalentemente pianeggiate (non a caso per ben due conflitti mondiali le pianure del Belgio hanno rappresentato il transito preferito dei diversi eserciti da e per la Francia) esprime subito il senso strategico di questa terra. Operare con efficacia dal Belgio significa potersi spingere in Olanda, Francia, Germania e quindi le isole britanniche. Questa facilità di accesso e trasporti devo però considerare anche l’aspetto sociale della Nazione, che è divisa in tre aree diverse tra loro, che hanno anche uffici e rappresentanze a sé stanti e con politiche non necessariamente coincidenti.
Le tre regioni sono
– la zona di Bruxelles. L’ufficio di rappresentanza a Milano che si incarica solo di “spingere” i prodotti del Belgio in Italia, ma non di accogliere proposte per il loro paese, è rintracciabile all’email: bruxelles-milano@bruxelles-milano.it Nonostante questa loro “rigidità”, ogni contatto, non solo per questo Paese, ma per tutti i mercati, che puntualmente PROFESSIONAL PARQUET offre mensilmente ai suoi lettori, si deve sempre partire da un’agenzia che sappia indirizzare e consigliare. Il riferimento corre alla Camera di Commercio o agli Uffici economici dell’Ambasciata/Consolato. Il Belgio non rappresenta in ciò un’eccezione, per cui il passaggio presso le loro istituzioni è una tappa obbligata nella ricerca di interlocutore. Resta il fatto che la Pubblica Amministrazione del Belgio (vedi rifiuto del console ad accettare un’intervista perché questo argomento è troppo settoriale) è molto diversa da quella tedesca, polacca o ceca, ovvero tutte particolarmente attive e aperte nel capire, ascoltare, consigliare, indirizzare. Già questo segnale è importante per chi dovesse pensare a joint venture in Belgio o aprire attività in quel contesto, nonostante il ruolo strategico geografico già indicato. Con segnali di questo tipo il consiglio da offrire ai nostri imprenditori, lettori di PROFESSIONAL PARQUET, è quello di non andare da soli in Belgio, (ma questo in realtà vale dappertutto) ma ricercare sinergie, sia con altri colleghi italiani, che almeno uno locale, affinché l’attività sia non inferiore a tre per meglio battersi contro rigidità locali e amministrative.
Comunque, a onor del vero e non solo, come si potrà leggere successivamente nel dossier Belgio, va ringraziato il Consigliere Economico Commerciale dell’Ambasciata del Belgio, la Signora Francisca BOUCHER per i link che ci sono stati offerti in merito alle possibilità di investimento nell’area di Bruxelles che sono:
http://www.abe-bao.be/Content/Publication/PubDetails.aspx?Guid=82f0288d-5d3a-443d-8253-2cef9f5ab06e
oltre al sito in più lingue:http://www.investinbrussels.com/
Grazie alla stessa fonte è possibile segnalare anche il portale del settore del legno in Belgio che è rintracciabile all’indirizzo email www.wood-it.be
e infine la Fedustria: federazione del tessile-legno e industria del mobile che raggruppa anche imprese delle Fiande e della Vallonia: dir@fedustria.be
Vanno ancora segnalati i seguenti indirizzi web:
– la Fiandra (l’ufficio di rappresentanza a Milano, con le stesse caratteristiche già precedentemente indicate è rintracciabile all’email: milan@fitagency.com
– la Vallonia (l’ufficio di rappresentanza a Milano, al pari degli altri due appena indicati è rintracciabile all’email: awex.milano@tin.it
Di Bruxelles si dice che “il centro dell’Europa batta in questa città”. In realtà non si tratta soltanto di una grande città, o di una semplice capitale pur con la sua storia. La presenza d’importanti sedi istituzionali a carattere europeo, come anche della NATO, ha comportato che non solo l’antico centro cittadino, ma l’intero centro urbano sia stato profondamente ristrutturato e rinfrescato, con interi quartieri rivaluti e ricostruiti spesso da zero, per accogliere i nuovi cittadini.
La Fiandra rappresenta la parte settentrionale del Paese, quella ricca di storia, arte e di un fortissimo richiamo turistico. Si tratta della stessa area dove il parquet è culto, metodo e sistema di vita e dove è possibile proporre le qualità più ricercate per un pavimento in legno.
I centri urbani più importi sono visibili dalla cartina, (dove si trovano gli showroom di parquet più audaci) la stessa città di Bruxelles, Brugge, capoluogo delle Fiandre Occidentali, Gent di quelle Orientali, Anversa, capoluogo della regione omonima, Lovanio, che governa la regione del Bramante Fiammingo e infine Hasselt a capo della zona di Limburgo.
Dalle Fiandre del nord segue la regione Vallona a sud che si allarga sulle Ardenne Belghe. Già il fatto di trovarsi in una regione collinare mal si concilia con i flussi di trasporto internazionali, ma denota sicuramente una maggiore incidenza di pavimenti in legno nelle abitazioni e uffici della zona. Da queste poche righe è facile capire quanto ogni forma di presenza del parquet in Belgio, non possa che partire da questa zona che è anche quella più disposta a spendere per capire ed apprezzare.
INTERVISTA: LA VOCE DELLA FEDUSTRIA
Il consigliere Jan Dietvorst della Fedustria ha accettato di rispondere ad alcune domande poste da PROFESSIONAL PARQUET.
Domanda: com’è organizzato il mercato del parquet belga? Dietvorst: Ringrazio la testata di parquet italiana per essersi interessata al mio paese. Per entrare nello specifico, i nostri produttori sono riuniti nell’Associazione del tessile, legno e del mobile che va a rappresentare appunto la “Fedustria”.
Domanda: il Belgio è autonomo nel suo fabbisogno di parquet? Dietvorst: nel corso degli anni la produzione belga è andata diminuendo quale effetto della globalizzazione. Oggi praticamente tutti i produttori e distributori locali devono per forza di cose integrare alla loro produzione una abbondante fetta di importazione.
Domanda: c’è sostegno istituzionale e bancario verso il settore? Dietvorst: non possiamo contare su qualche programma specifico. Noi in genere siamo a traino del comparto edilizio.
Domanda: quale l’immediato futuro per il parquet in Belgio? Dietvorst: è presto detto: una linea di produzione belga che si integri con quella europea (italiana, tedesca e francese) ed infine cinese in quanto la Cina non rappresenta per noi solo un nemico, ma un fornitore. Curioso questo doppio ruolo che 10 anni fa era impensabile per qualsiasi operatore e oggi diventa la norma. Il mondo è cambiato!
Domanda: cosa si vende meglio in Belgio? Dietvorst: sicuramente il multi-layer rispetto al massiccio perché più popolare.
Per realizzare questa intervista si desidera ringraziare la signora Daniëlle Havaux della FEDUSTRIA vzw – asbl che ha permesso il contatto. Il suo indirizzo è Allée Hof-ter-Vleestdreef 5 b 1 B 1070 BRUXELLES – BRUSSEL Tel: +32(0)2 528 58 50 (0)2 528 58 21 (0)2 528 58 49
http://danielle.havaux@fedustria.be quindi
http://tech@fedustria.be
e infine il sito dell’Associaizone
http://www.fedustria.be
COME ARRIVARE IN BELGIO DALL’ITALIA –itinerario automobilistico
Itinerario 1
Roma – Milano – Como – San Gottardo – Lucerna – Basilea – Nancy – Metz – Lussemburgo – Bruxelles (circa 1517 Km)
Itinerario 2
Roma – Milano – Como – San Gottardo – Lucerna – Basilea – Colonia – Liegi – Bruxelles (circa 1675 Km)
Itinerario 3
Roma – Milano – Ivrea – San Bernardo – Losanna – Besançon – Nancy – Metz – Lussemburgo – Bruxelles (circa 1518 Km)
Itinerario 4
Roma – Milano – Aosta – Monte Bianco – Ginevra – Besançon – Nancy – Metz – Lussemburgo – Bruxelles (circa 1652 Km)
DIMENSIONI DEL PAESE
Il Belgio si estende per 30.500 kmq, il che significa una regione inferiore alla Lombardia e al Piemonte messi insieme.
INTERVISTA A UN DISTRIBUTORE DI PARQUET IN BELGIO
Grazie per aver accettato questa intervista da PROFESSIONAL PARQUET. Lo scopo di quanto qui detto è quello di dare la possibilità sia di presentarsi al pubblico italiano e della UE grazie alle nostre edizioni internazionali in lingua inglese, che di ricercare sinergie commerciali.
La ditta intervistata risponde alla Van Looveren il cui sito web è www.parketwerken.com oltre al contatto email: info@vanlooverenhout.be
Chi risponde è la Signorina Liesbet, responsabile di marketing della società.
Per questioni di tempo altri 3 distributori di parquet del Belgio, non sono riusciti a rispondere. Li ricordiamo indicando i rispettivi siti web:
www.staquetsprl.com quindi www.diffusionmenuiserie.be/ e infine www.mr-bricolage.be
Domanda: da quanto tempo la Van Looveren è sul mercato? Liesbet: operiamo da 20 anni sul mercato del parquet e da 11 ci avvaliamo di diversi showrooms per meglio relazionare con la clientela.
Domanda: quanti appuntamenti avete al giorno e che orari avete? Liesbet: indicativamente abbiamo una media di 10 appuntamenti a settimana, per ogni showroom in attività, sotto il nostro marchio, da realizzare a domicilio dal cliente. Gli orari di apertura sono per 6 giorni la settimana di cui spesso apriamo solo il pomeriggio dalle 14 alle 18.00. Il sabato è invece orario continuato; dalle 10 del mattino alle 5 della sera.
Domanda: qual è il tipo di parquet che vendete più spesso e può dirci cosa producete in Belgio come cosa importate? Liesbet: Noi principalmente importiamo dall’Italia, Francia, Germania e dall’Est e compriamo solo alta qualità.
Domanda: come dividereste la qualità di legno per pavimenti che vendete? Liesbet. Al 95% quercia. Il restante si spartisce tra afromosia, teak e altri. Non ho vendite per ciliegio, betulla e frassino.
Domanda: mediamente qual’è il prezzo che praticate sui diversi tipi di legname? Liesbet: per la quercia dipende dal prodotto, in linea di massima andiamo da un minimo a un massimo, il che significa dai 17 ai 55 euro per mq. Ancora più impegnativo come prezzo c’è il legno esotico che trattiamo a 60 euro al mq. Questi prezzi non includono le tasse.
Domanda: spera di avere contatti con operatori italiani appena verrà pubblicata questa intervista? Liesbet: certo! È questo il motivo per cui ho accettato questo incontro con il vostro magazine PROFESSIONAL PARQUET
Domanda: siete già in contatto con operatori italiani? Liesbet: si, ma siamo aperti per allargare le nostre prospettive e questo senza nulla togliere alla simpatia che ci lega con Chimiver.
Domanda: quale tipo di parquet è prodotto in Belgio e tra le tante produzioni qual è il fiore all’occhiello? Liesbet: in Belgio abbiamo una buona produzione di quercia che rappresenta anche il miglior prodotto che abbiamo con una variabilità di prezzi capace di collocarlo ai vertici. Comunque nonostante la nostra attività, abbiamo un importante ruolo nell’importazione di più tipi di legname da raffinare a sua volta secondo i nostri standard di qualità.
Domanda: si usa il parquet nelle vostre case in Belgio e se si, in che proporzione rispetto il marmo ad esempio o altre forme di pavimento? Liesbet: io vendo parquet il che significa che amo e faccio il tifo a questo tipo di pavimento che resta comunque molto diffuso nel nostro paese. Non ho delle percentuali da offrire nel confronto con altri tipi di soluzioni per il pavimento, ma so per certo che la maggior parte delle abitazioni del Belgio sono in parquet. Sicuramente vorrei far presente un concetto. Il pavimento in legno può apparire nuovo come concedere un’atmosfera del tempo passato, a seconda del tipo di vernice che si utilizza. Ecco qual è il segreto di un buon parquet; la vernice!
Domanda: se andassimo a dividere il Belgio in aree diverse, qual è quella dove i pavimenti in parquet sono più diffusi? Liesbet: il nostro paese è molto piccolo e con vera scarsità di foreste. Questo vuol dire che il fabbisogno di legname viene soddisfatto solo dall’importazione e precisamente dall’Est dell’Europa. Non me la sento di dive che i valloni usano più parquet delle Fiandre, perché sarebbe vero solo in parte. Forse in una zona ci sarebbe più pregio mentre nell’altra maggiore diffusione, questo si.
Domanda: se un operatore italiano le chiedesse di entrare in affari con lei, accetterebbe? Liesbet: come ho già detto nel corso di questa intervista, il mio specifico interesse è quello di aprire contatti con chiunque desideri fare affari in Belgio nel campo del parquet.
Domanda: avete un’Associazione di produttori e venditori di parquet in Belgio? Liesbet: la maggior parte delle imprese belghe di parquet sono padronali. A volte capita che una qualche grande impresa ne compri un’altra, ma non abbiamo un’associazione vera e propria.
Domanda: vende per mezzo di internet pavimenti in legno e con quali risultati? Liesbet: abbiamo iniziato ad operare con l’uso del web diversi anni fa e dobbiamo riconoscere che ha rappresentato un successo. Indubbiamente è una nuova forma di commercio da mantenere in vita per aumentare i contatti con i clienti che noi usiamo abitualmente. Le newsletter sono lo strumento principale per attirare attenzione al sito, da cui poi raccogliamo le diverse richieste.
Domanda. Il parquet che percentuale del suo lavoro rappresenta? Liesbet: conta al 100% come amore e lavoro.
Domanda: può raccontarci la sua storia? Liesbet: mio padre iniziò 19 anni fa nel nostro garage, che eravamo molto piccoli. Poco dopo giunsero i primi operai, quindi si servirono i cantieri in forme sempre più impegnative. Dopo 17 anni mi sono messa in società con mio padre, che adesso aiuto nello sviluppo dell’impresa. Ovviamente spero di poter crescere bene e con determinazione.
Domanda: le banche locali aiutano gli operatori di questo settore, ci sono dei programmi ad hoc? Liesbet: si abbiamo avuto aiuto dalle banche, anche se nella recente crisi finanziaria è cambiato tutto per tutti.
Domanda: quant’è l’import di parquet in Belgio? Liesbet: non sono sicura, ma credo che l’import rappresenti l’80% del valore complessivo di parquet trattato nel nostro Paese e l’export si aggiri sul 60% della produzione.
AREA GRAFICI
Le statistiche che si riportano di fonte FEP non sono ancora aggiornate in esito alla crisi in atto in tutta Europa e nel mondo. Nonostante ciò, se depurate di un 20% dovrebbero restare indicative delle tendenze di mercato per i prossimi 18 mesi.