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Donald Trump, il prossimo presidente. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Donald Trump il prossimo presidente degli Stati Uniti 

Cosa sta accadendo negli Stati Uniti nella campagna presidenziale 2016? Per la prima volta e in forma così palese, si conclama la spaccatura tra partiti ed elettorato. E’ un fenomeno molto interessante perchè spiega sia la disaffezione al voto degli elettori che la povertà espressiva dell’attuale classe dirigente politica in Europa e in Occidente. Il caso italiano brilla tra tutti, con un “renzi” non votato da nessuno, in posizione di golpe istituzionale. Perchè il renzi si trova al vertice dell’esecutivo e con quale autorità? L’emergenza istituzionale che consente di prendere “il primo che passa per strada” e incaricarlo di un ruolo da leader per la Nazione è valido su 2 aspetti: l’urgenza (che poi termina in pochi mesi) e l’altissima statura morale e professionale del personaggio. Entrambi questi aspetti sono stati traditi nel “caso renzi”, quindi la posizione del soggetto è illegittima. Abbiamo appena definito, ancora una volta “l’anomalia italiana”. Proseguendo nello scollamento tra governi e partiti nei confronti dell’elettorato, emerge la Gran Bretagna dove si conferma l’esperienza Brexit (speriamo anticipo di una pari posizione da parte di Polonia, Ungheria, Austria, Grecia, Portogallo, Spagna, Germania e forse Italia) e quindi si approda al nuovo mondo: gli Stati Uniti d’America.

Negli Usa lo scollamento partiti-elettorato è clamoroso. 

Nel partito democratico la Signora Hillary è voluta solo dal partito mentre l’elettorato (e a ragione) si esprime a favore del più acuto e politico Sanders. In effetti quest’ultimo ha gli argomenti e la tenacia per battersi con successo contro il candidato repubblicano. 

Nel partito repubblicano, il Signor Donald Trump è osteggiato dal partito mentre è fortemente sostenuto dagli elettori.

Che cosa sta accadendo?

Quello che accadrà è “semplice”, l’elettorato imporrà ai partiti il suo candidato che nel caso repubblicano è Donald Trump, il quale a sua volta spaccherà e rifonderà il partito repubblicano. Questo partito ri-fondato e rilanciato sarà destinato a mantenere un vantaggio strategico sui democratici e il loro partito incapace d’osare a vantaggio del Paese.

Perchè molti hanno “paura” di Donald Trump? In realtà si tratta d’isteria collettiva di parte; è stato già vissuto in Italia a danno del Signor Silvio Berlusconi. La sinistra è sempre isterica nella sua “dialettica politica” non riuscendo a innovarsi dalla mobilitazione di piazza e dal dramma dell’attentato alla Costituzione o ai diritti di qualcuno. Certamente però Donald Trump è da considerarsi un “rottamatore” per utilizzare una terminologia italiana. Anni fa si parlò di “picconatore” (ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga). Rottamare o picconare o innovare, quindi svecchiare la politica americana, sarà di grande auspicio per l’intero Occidente, introducendo idee certamente forti e sulle quali riflettere, ma che almeno di apra il dibattito. Trump è ostile all’immigrazione clandestina: cosa c’è di male? Perchè non è saggio ristabilire un noi e un loro dove sia la cultura a fare la differenza? Una nuova dirigenza politica, di carattere mondiale, che ponga in discussione quanto apparentemente scontato in Italia, ma contestato al Brennero, sulla Manica, sul Danubio e al confine polacco è opportuna per riesaminare quegli eccessi da globalizzazione (come la delocalizzazione ad esempio) che hanno reso povero l’Occidente con eccessi da disoccupazione.

Quanta disoccupazione può tollerare la democrazia?

Da un quesito di questo tipo emerge Donald Trump.

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