Diplomati e laureati, quale la differenza?
Tanto per iniziare un diplomato è costato 6.900 euro all’anno per 13 di scuola che ha frequentato con denaro pubblico (le tasse degli italiani). Ciò vuol dire che un diplomato ha richiesto energie finanziare pubbliche pari a 6.900 per 13 = 89.700
Il laureato, oltre alle tasse universitarie pagate spesso (quasi sempre) dai genitori, ha ricevuto dallo Stato, mediamente 11.500 euro in più per ogni anno accademico. Ipotizzando, ma non è realistico, che il dottore con il numero d’anni di studio più ridotto (in effetti a cultura incompleta) abbia frequentato solo 3 anni d’università, valgono 34.500 euro in più sul diploma.
In termini più seri e riferendosi alla laurea magistrale quindi su 5 anni d’alta formazione, il valore è pari a 11.500 per 5 = 57.500
Ecco che un diplomato vale come formazione 89.700 mentre un laureato 89.700 + 57.500 = 147.200
A questa prima indicazione fanno eccezione i medici e gli ingegneri che solitamente s’attestano sui 160mila euro a testa di formazione nell’iter formativo (oltre alle tasse universitarie pagate dalla famiglia).
Ebbene perchè sono state spese cifre così ingenti che in Africa (nei 54 stati di quel continente) sono pari a 20 dollari all’anno e mediamente in Asia pari a 50?
Il motivo è che un diplomato deve eseguire e portare a completamento delle problematiche che hanno un soluzione.
Al contrario, al laureato consegniamo dei problemi che NON hanno soluzioni.
Si tratta di una differenza abissale.
Ovviamente tutte le generalizzazioni soffrono dei limiti insiti nella visione d’insieme, ma il distacco tra concetto e reale non è poi così distante, in ogni caso al netto di tutte le eccezioni.
Il quadro si fa fosco non tanto per i diplomati, ma per i laureati che sono ammalati di soluzioni, vuol dire che posti di fronte a un problema cercano/chiedono la soluzione senza formarla a loro modo, stile, capacità. In pratica si nota un’importante piattume nei laureati e un voler contare dei diplomati. Peccato che ci siano inverti i i fattori lottando senza avere le carte in mano per farlo.