Dialogo corretto tra persone che hanno visioni politiche diverse. E’ capitato d’assistere a un meraviglioso esempio d’onestà nel confronto che esprime anche il grado di crisi che la società sta soffrendo sul piano concettuale.
Le persone sono due uomini d’età matura: uno di sinistra, l’altro si riconosce nell’area di centro-destra.
Il confronto nasce dalla domanda: perchè il 38% degli aventi diritto non ha votato nelle elezioni politiche di 1 mese fa in Italia?
Inizia il Signore di destra ribadendo la profonda differenza tra destra e sinistra come storia e concetto. La sinistra punta alla mortificazione dell’individualità a favore del benessere collettivo avendo come punto di riferimento la società e la socializzazione di tutte le risorse (sanità, scuola, pubblica amministrazione, trasporti etc..) Al contrario la destra esalta l’individualità per garantire il benessere collettivo. Prosegue e conclude che su quest’impostazione si scelga il partito xy garantendo l’esercizio del voto in nome e rispetto anche di chi è morto per garantirci il diritto di voto.
Ribadisce il Signore di sinistra; si è vero ma…… e qui si apre il confronto vero (ed onesto).
Il “si ma” afferma che “ho votato di malavoglia perchè il mio partito (PD) governando, ha disposto per legge dei provvedimenti che definire di destra è poco! La sinistra avrebbe dovuto, per esempio, uno tra i tanti, eliminare o limitare il precariato nei contratti anzichè mantenerlo e alimentarlo!” Ne consegue che il mio stesso partito mi ha tradito!
Sul concetto di tradimento risponde chi di destra: ma il PD s’è affidato A DEI TRADITORI DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA. Come fa la sinistra ad affidarsi a della gente che ha tradito pur di conservare la poltrona? Il riferimento non coglie solo l’attuale Presidente della Repubblica ma impatta sull’intera direzione del partito. Con i traditori non si va da nessuna parte!
Il dialogo tra opposte visioni politiche si conclude con un punto d’accordo. C’è stato un errore nel PD nella scelta delle strategie e dirigenza.