Detenere contante almeno al 75% dei consumi rappresenta un atto di sicurezza personale.
Nel resto del mondo civile o non ci solo limiti al contante o sono imposti fino a 10mila dollari. In Italia, per aspetti ideologici è tutto diverso. Considerato che le forze preposte non riescono a trovare gli evasori (supposto che esistano e che non sia una scusa di Stato) è stata criminalizzato tutto il Paese. Francamente, una procedura di questo tipo, oltre a dimostrare la “disperazione” dello Stato, espone anche a un giudizio molto severo l’agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza; non sanno fanno il loro mestiere!
Chiarito che ci sono gravi e ampie sacche d’incompetenza nel corpo dello Stato, il ragionamento si sposta sul detenere contante.
Le banche sono diventate un’emanazione dell’agenzia delle entrate. Avendo perso il ruolo di alleato e co-partecipe alla vita dell’azienda e delle persone, oggi non c’è altro che diffidenza verso il sistema bancario. Ma non è finita.
Avendo scelto, per contrarre i costi, la dematerializzazione, (come le Poste Italiane) tutto il settore è alla mercé di acheraggio, guerre, condizioni meteo estreme.
Detto in altri termini, finché va tutto bene, anche le banche e la posta funzionano.
Può il cittadino confidare che l’accesso al suo denaro è limitato a che tutto vada bene?
Si è già visto nel corso della pandemia da polmonite cinese (chiamata “covid” per nascondere le responsabilità della Cina nell’infezione) la disperazione delle persone di fronte alle banche chiuse.
La gente i soldi li ha, ma in banca, il che è come non averli quando tra pandemia, guerra, danni informatici e tempeste servono!
Oggi in Russia i cittadini si fanno arrivare soldi dall’estero per fare la spesa, perchè le banche non erogano più denaro: ma quei soldi sono dei cittadini!
Insomma la banca è uno strumento che accedendo all’immateriale, è diventato ancora più insicuro e delicato.