Dalla parte della Corte Suprema statunitense, riflessione due, a seguire rispetto quella sul rinvio ai singoli stati della legislazione locale dell’interruzione di gravidanza.
In questo secondo caso si discute d’ecologia, un tema nel quale riconosco un totale disinteresse. Non sono assolutamente interessato ai problemi ecologici, che invece appassionano quasi tutti.
La realtà è che considero questo clamore come una copertura al non fare.
Fare cosa? è semplice:
- evitare che si perda l’acqua nel trasporto e distribuzione;
- obbligare alla copertura con pannelli solari per ogni parcheggio esistente;
- la realizzazione di un centinaio di desalizzatori per la sola Italia;
- la realizzazione di centrali nucleari modello britannico, ovvero usando motori nucleari dei sommergibili atomici, illuminando piccole aree di territorio anzichè porzioni di Nazione.
Considerato che le discussioni sul clima non approdano mai a qualcosa di concreto, ma restano chiacchiere, il mio disinteresse è totale.
In realtà va in particolare considerato come “l’ambiente” sia un’argomentazione dialettica solo dell’Occidente.
Un Occidente che conta appena il 10% del pianeta Terra pur essendo l’area più ricca. Il resto del mondo, quindi quel 90% a partire dai paesi BRICS e in via di sviluppo tra cui Russia e Cina, non hanno alcun interesse verso gli aspetti ecologici.
Se il 90% del mondo “spara” inquinamento nell’atmosfera, noi Occidentali dobbiamo preoccuparci dell’intero pianeta? Qualcosa non quadra!
Da qui nasce anche la contestazione anche verso l’Unione Europea sull’interruzione alla motorizzazione a benzina/diesel a favore di quella elettrica.
Che si lasci al mercato la selezione!
Forse è un concetto troppo complesso che gli ecologisti e la Ue non riesce a recepire.
Approposito quando si spacca la Ue?
Dalla parte della corte suprema Usa emerge come naturale conseguenza quando le isterie ecologiste sono stemperate. Com’è possibile che un’Agenzia governativa, priva di mandato dal Congresso, possa pontificare sul fare o non fare qualcosa?