Dal libro del Signor Federico Rampini intitolato “Suicidio Occidentale” emergono diversi errori-orrori ideologici che si dispiegano dalla guerra combattuta in Vietnam all’11 settembre 2001.

Francamente leggendo queste pagine (da 173 a 187) il primo impulso è stato di bruciare il libro sul forno esterno dove si cuociono le bistecche. Poi sono subentrati ricordi storici non felici come il falò che praticarono le camicie grigie in Germania il 10 maggio del 1933. La critica storica ha salvato questa specie di “libro”.

Per il solo fatto che è un libro, è costato 19 euro, e lo sto leggendo ragionandoci sopra, obbliga rispetto anche se la rabbia e l’impeto arrivano alla furia (azione d’autoconvincimento)

Forse devo “rispettare” questo “coso” (non lo voglio chiamare libro e neppure testo) perchè m’indigna in forme così importanti da pensare alla sostituzione di Gesù dalla croce con l’autore?

Cos’è accaduto?

L’autore, sono stufo di chiamarlo per nome e cognome, non se lo merita, ritiene a pagina 181 che ….”è ragionevole sostenere che l’11 settembre (..parentesi non citata..) sia stato soprattutto una grande distrazione, una perdita di tempo, di risorse e di concentrazione. L’America s’è lasciata risucchiare in un pantano mediorientale dove non aveva interessi vitali, tanto più alla luce della rivoluzione energetica in corso. Questo ha consentito all’unica rivale planetaria, la Cina, d’accelerare i tempi nella sua corsa verso la parità strategica. Le presidenze Trump e biden, similari fra loro in politica estera, hanno rappresentato una correzione di rotta….”

Cercando di capire il punto di vista dell’autore, tutto è ricondotto al confronto Usa-Cina.

Sempre con indulgenza verso lo scrittore, non poteva esprimere lo stesso concetto peggio di così.

Il confronto va rivisto in questi termini: l’11 settembre l’America non è andato a cercarselo e lo ha gestito al meglio. Ovviamente con il senno di poi molte cose oggi potrebbero essere fatte meglio! Grazie alla corale reazione della Nazione all’attacco oggi, 2023, si può ampiamente sostenere quanto l’America sia capace e determinata alla scontro anche militare con la Cina. Le esercitazioni svolte dalle unità dell’Esercito Americano da molto tempo includono e prevedono il confronto militare con l’esercito cinese. Ciò vale ovviamente anche per la Marina e l’Aeronautica. Il nemico cinese è da molto tempo disegnato sul bersaglio su cui s’addestrano i nostri soldati Occidentali.

Se ci si fa caso il concetto è completamente rovesciato!

E’ vero che l’11 settembre non rientra nel confronto Usa-Cina, ma ha dato forza e determinazione a una Nazione che stava perdendo tono e volontà di reazione.

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