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Cultura e civiltà. Appunti di dal prof. Elias e prof. Carlini

by Giovanni Carlini
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Cultura e civiltà rappresentano il primo grande tema che s’incontra nel testo LA CIVILTA’ DELLE BUONE MANIERE.

Reduce delle prefazioni del 1968 e del 1936 che l’autore ha inflitto al testo finalmente a pagina 103 si riesce a ragionare sui primi concetti.

Giustamente lo stesso Norbert Elias a tal proposito a pagina 116 sintetizza: concetti che dicono molto agli iniziati, assai poco agli estranei.

Per comprendere la distinzione concettuale tra cultura (kulture) e civiltà serve conoscere la storia.

Nel 1700 la Francia e l’Inghilterra ebbero un peso “straripante e assillante” in tutta Europa. Quella che sarebbe stata la Germania parlava francese!

La terra di Germania era stremata dalla guerra dei Trent’anni che portò al collasso economico e al calo demografico. Rimase superstite solo una modesta classe borghese nei centri urbani minori.

Inoltre lo spostamento del traffico mercantile dall’Europa alle Americhe comportò un importante calo negli affari commerciali. Con queste premesse quella che sarà la futura Germania era in rovina.

In tal squallore spunta nel 1780 Federico il Grande, un imperatore che fu veramente “grande”. Vuol dire che oltre alle campagne militari per ridare orgoglio ai tedeschi, Federico scrisse un libro: De la litterature allemande.

In questo testo, scritto in francese ( la lingua ufficiale della cultura europea dell’epoca), Federico il Grande si lamenta dalla povertà dell’espressione linguistica tedesca.

Il tedesco era un idioma usato solo dai contadini e poveri nella stessa Germania. Tutti, compreso Federcio il Grande scrivevano e parlavano in francese!

Dalla pubblicazione del testo di Federico, si scatena un’importante corsa alla revisione e imbellimento della lingua tedesca. Sarà il turno di Schiller, Kant rivalutando l’opera di Herder pubblicata nel 1748, Sturm und Drang.

Con questi interventi la lingua tedesca s’ingentilì diventando forma espressiva per un popolo e una Nazione.

Su questa storia primeggia Kant nel 1784, quattro anni dopo l’intervento di Federico il Grande.

Per Kant l’idea della moralità rientra nella cultura (kulture). Al contrario la parvenza di morale con un’onestà esteriore si riduce a civiltà.

A questo punto la civiltà è un concetto francese-anglosassone connesso alla opere realizzate, punto di vertice di cosa si è saputo fare. Al contrario la cultura (kulture) definisce lo spirito che anima un modo d’essere.

Ecco che grazie a tale contrapposizione nasce la modernità distinguendo le Nazioni e i concetti rispetto a un tutt’uno prima dell’Impero, poi del Papato e quindi a dominanza culturale francese.

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