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Crisi della ristorazione in Italia. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Crisi della ristorazione in Italia, un settore destinato a subire un’importante contrazione rispetto ai livelli attuali.

Qualcuno parla addirittura di scomparsa della ristorazione; è un’esagerazione, ma una contrazione del 60% rispecchia la realtà.

Questo studio segue ad una pari analisi pubblicata ieri il cui link di riferimento è il seguente:

ecco la base di partenza della serie di studi che stanno formando un primo punto di riflessione organico sulla crisi della ristorazione.

Dopo aver criticato il settore nel precedente studio, reo di un ricarico del +230% rispetto agli acquisti nei prezzi di vendita, ora qui s’analizzano i motivi profondi del fallimento del settore.

Non è vero che basta solo la pandemia da polmonite cinese per affossare un’attività apparentemente redditizia.

Ci sono almeno 6 punti di crisi che colpiscono indicativamente ogni ristorante o trattoria o bettola o bar italiano.

Il primo; ogni locale si definisce in maniera simile alla concorrenza tentando ugualmente di prevalere;

Secondo; i ristoranti riproducono comportamenti troppo simili ai gruppi strategici di settore (carenza di fantasia mentre nel primo punto si è individuata una limitata iniziativa);

Terzo; la crisi della ristorazione trova un formidabile fondamento nel concentrarsi sullo stesso gruppo d’acquirenti già dei concorrenti;

Quarto; la gamma di prodotti e servizi offerti all’utenza sono offerti in modo analogo alla concorrenza (monotonia d’offerta);

Quinto; i ristoratori si riconoscono tutti negli stessi fattori funzionali ed emozionali delle altre imprese;

Infine il sesto aspetto di crisi; le nuove strategie, quando ci sono, appaiono simili a quelle già adottate da nomi emergenti adottate solo in occasione di minacce verificatesi in quel momento, non in forma preventiva.

La crisi della ristorazione cerca una soluzione nell’asporto e consegna a domicilio motivo per cui ora il settore “superstite” si sta organizzando su 4 strategie principali:

1 – il solo ordine come intermediazione: è responsabilità dell’azienda connettere il ristorante con il cibo e l’orario richiesto (esperienze riconducibili a PizzaBo poi divenuta Justeat)

2 – solo la consegna a domicilio: l’esempio pratico è Urban bike, Messenger e Bici Couriers;

3 – ordinazione e consegna: l’esempio è dalla spagnola Glovo e dai gruppi tedeschi Foodora-Delivery Hero;

4 – tutto integrato: cucinano, ricevendo ordini e consegnano. Un esempio è in Amazon.

Come si nota la crisi della ristorazione porta al consumo del cibo fuori dal locale.

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