Home ECONOMIA Costo marginale 3. Le dinamiche celate. Prof Carlini

Costo marginale 3. Le dinamiche celate. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Costo marginale 3 ma la stessa meditazione vale anche per il ricavo marginale, sono grandezze già definitive e calcolate nella successione degli studi qui pubblicata; manca però un passaggio. Si tratta della rappresentazione grafica.

SI RAMMENTA CHE IL PENSIERO ECONOMICO (a differenza di quello giuridico o storico) E’ STRUTTURATO SU 3 FASI:

  • enunciazione di un certo fatto o teoria;

  • rappresentazione grafica del concetto;

  • calcolo delle connesse dimensioni rappresentate.

L’assenza dei tre passaggi appena elencati, tradisce il pensiero economico che diventa qualcosa d’altro, ma non certamente economia!

Riprendendo la tabella pubblicata nell’ultimo studio e qui posta a copertina per realmente comprendere le dinamiche quantitative di valore della produzione (funzione di produzione in crescita) e del profitto (anch’esso cresce, ma di meno, perchè accusa il peso dei costi totali, i CT) vanno considerati i ricavi marginali.

Il valore dei ricavi marginali, ma è lo stesso per i costi, solo che i primi diminuiscono mentre i secondi crescono, hanno un andamento calante ovvero permanentemente di contrazione del valore fino ad azzerarsi completamente.

Si guardi quanto qui allegato:

Forse sarebbe stato meglio disegnare i 3 grafici su un foglio nuovo e non quello dov’è stata generata la tabella di calcolo del ricavo marginale; pazienza, il mondo non è perfetto.

Si notino 3 grafici, ovvero 3 piani cartesiani.

Nel primo la dinamica dei Ricavi totali (RT) e del profitto (p greco). Lo scostamento tra l’uno e l’altro contiene l’area costi.

Il secondo piano cartesiano impietosamente dimostra come il ricavo marginale “precipita” fino drammaticamente ad azzerarsi!

Nel terzo ed ultimo piano cartesiano s’interfacciano le 2 dinamiche. QUI E’ STATA COMMESSA UNA “BESTEMMIA IN CHIESA”. Mai e poi mai nessuno si permetta per nessun motivo di porre nello stesso grafico grandezze unitarie con valori marginali; è un errore enorme quanto macroscopico tale da essere boccati “a vista”. Considerato che orami gli esami li ho svolti tutti, non mi si può più bocciare, motivo per cui HO PRESO LA LIBERTA’ (ho osato!!) porre nella stessa dimensione di calcolo sia la curva marginale con quella di produzione. Sperando di non essere bruciato al rogo oggi stesso per l’eresia, lo scopo è facile: far capire come la produzione cresce con una marginalità che precipita. 

Chi non conteggia la marginalità fallisce.

Se qualcuno non avesse capito alzi la mano!

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