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Costo ammortizzato come totale bluff. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Costo ammortizzato come bluff segno di una totale superficialità e invasione di campo della finanza aziendale nella Ragioneria.

Di cosa si tratta? Nel 2015 è stata fatta una legge che, tra le più cose ha anche introdotto il costo ammortizzato nel nostro ambiente contabile.

Il concetto è semplice quanto inutile.

All’atto della ricezione di un mutuo passivo dalla banca, pur ricevendo, ad esempio 100mila euro e così registrandoli in entrata in Banca, il costo ammortizzato corregge l’importo.

Il mutuo va corretto degli importi necessari e pagati per ottenere quel prestito. A conti fatti se si fossero pagati 20mila euro tra commissioni e studi, il mutuo diventa 80mila e non 100.000

Quei 20mila di spese che prima erano considerati spese di consulenza ora, con il costo ammortizzato vanno ammortizzati in cinque anni.

Non è finita.

Un credito che si vanta per 100 euro, nelle scritture tradizionali viene iscritto per questo valore in quanto la fattura o cambiale riporta 100 euro.

Il nuovo criterio vuole invece attualizzare il credito che si presenta oltre i 12 mesi motivo per cui se fosse riscosso tra 18 mesi non vale più 100 ma probabilmente 80 euro.

I 100 euro fra 18 mesi valgono oggi (probabilmente) 80.

Questo tipo di procedura si conteggia se nel credito non sono già considerati interessi negativi in linea con quelli praticati sul mercato.

Fortunatamente il costo ammortizzato è obbligatorio solo per le imprese quotate in borsa ed è qui che “è il bello”.

In Italia abbiamo 399 imprese quotate in borsa su un totale di aziende attive che ammonta a 4 milioni e mezzo. In termini percentuali si tratta dello 0,008%.

Di fronte a un dato così ridicolo quello che lascia perplessi è il peso e l’enfasi che i “docenti” assegnano all’argomento come se fosse “importante” anzichè una notizia da relegare a nota al margine.

A scuola come nelle università il costo ammortizzato diventa un concetto cardine incuranti della sua totale disapplicazione pratica. Quanti sono i nostri studenti che lavoreranno in una di quelle 399 società quotate in borsa?

Nel caso qualcuno dovesse lavorare in una Spa quotata si studierà il bilancio consolidato come le annesse argomentazioni, perchè estende a tutta la popolazione scolastica dettagli da 0,008%?

Nessuno lo sa, a meno che non sia enfasi da era globalizzata, ovvero di un tempo vuoto e superficiale.

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