Cosa ho importa qui negli Stati Uniti relativamente alla diversità?
Purtroppo va rilevato che la “diversità” rappresenta ancora un mito dell’era globalizzata. In pratica si è contemporanei e post-moderni (ma non moderni) se si credono a determinati aspetti acriticamente accettati. Il rifermento è all’accettazione senza discussione e confronto per altre razze immigrate, tolleranza, diversità, ecologia e sostenibilità. Tutte parole che rappresentano “un comandamento” per quest’epoca storica.
Ovviamente criticare apertamente la diversità, vuol dire porsi al fuori del sistema di relazione sociale di massa. Nessun problema, se questo è il prezzo necessario per non rappresentare un ripetitore di cose dette.
Una cosa è certa, sulla diversità tra gli Stati Uniti e il Vecchio Mondo c’è una profonda differenza.
Non parlare americano negli Usa limita pesantemente in quanto chi non si sa esprimere e ricorre alla pazienza dell’ascoltatore, di strada ne fa veramente poca.
Al contrario, nel Vecchio Mondo il non sapersi esprimere mobilita la pazienza e disponibilità di chi ascolta che si fa parte attiva nella funzione d’aiuto all’immigrato o straniero.
Due concetti d’accoglienza totalmente diversi che sottendono una concezione della diversità altrettanto opposta.
Mentre qui negli Stati Uniti l’accoglienza e la diversità sono concepibili come supporto e sostegno all’unità e compattezza sociale, in Europa, gli stessi concetti sono tollerati nello spacchettamento dell’ordine sociale. Ecco la profonda differenza.
In America si all’immigrazione se incrementa e cementa la complessità e ricchezza della società. Questo vuol dire americanizzare l’immigrato. L’Europa, in forma suicida, tollera l’immigrazione anche al prezzo della frattura sociale.
Chi abbia ragione o torto è veramente difficile da dirsi.
Sicuramente la posizione europea apre al suo declino mentre quella statunitense è intesa a mantenere nel tempo una posizione di preminenza nel resto del mondo Occidentale e probabilmente nei confronti della altre razze e culture.
Ecco cosa ho imparato esaminando con attenzione come la società civile interagisce con l’immigrato e il turista.