Corso innovativo di microeconomia e macro. LEZIONE 1.

Dopo aver insegnato per molti anni queste materie, lancio il “mio corso”. I contenuti sono ovviamente quelli richiesti presso tutte le università del mondo, ma ci sono delle importanti varianti (che nessuno osa ancora discutere).

In questo corso innovativo il MONOPOLIO è considerato un bene per la civiltà SE e solo SE è gestito dallo Stato o struttura simile. Un ragionamento di questo tipo non è mai stato pronunciato nelle aule d’economia negli ultimi 50 anni. Il monopolio garantisce con i suoi “costi alti” la ricerca e sviluppo che permette di studiare e produrre vaccini come medicine. Una ricerca che consente di raggiungere altri pianeti e così via. Chi volete che studi il miglioramento della vita sul pianeta Terra, se non una grande impresa che si finanzia grazie al monopolio? Ecco che nasce una discriminazione tra il monopolio privato (discutibile) e quello pubblico (gradito).

Un altro aspetto, tra i diversi qui presenti nelle più novità, è riconoscere valore ai DAZI ALL’IMPORTAZIONE.

L’attuale economia insegnata, si limita al solo costo del prodotto, scambiando questo con benessere. Se un prodotto dovesse costare di meno allora va automaticamente bene al consumatore. Questo non è vero quando i miei figli sono disoccupati. Una disoccupazione indotta da un import selvaggio e sbagliato dalla Cina comunista ad esempio.

E’ chiaro che i prodotti cinesi (quando sono comparabili in termini di qualità) costano di meno rispetto quelli Occidentali. Il costo del lavoro nella dittatura comunista è pari a 5 dollari l’ora. In Occidente il nostro costo del lavoro è di 26 euro/ora in Italia e 32 in Germania. Un prezzo che garantisce la nostra qualità di vita e dignità del lavoro. Costiamo tanto perchè come Stato, riceviamo tanto! Attaccare questo sistema vuol dire produrre disoccupazione in Occidente.

E’ meglio pagare di più le nostre merci con figli occupati o pagare di meno restando disoccupati?

Nasce qui, adesso, il corso innovativo di micro e macro del Prof. Carlini che la pensa diversamente dai docenti di economia perchè anche sociologo. Si conferma in questo modo una visuale già di Max Weber: per discutere dei fatti degli uomini e delle donne (l’economia ad esempio) serve sapere come si comporta la gente sia collettivamente (sociologia) sia individualmente (psicologia). Ecco il nuovo approccio all’economia del Prof. Carlini, un sociologo economista.