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Corsi universitari in lingua inglese per economia. Un disastro. Prof. Carlini

by Giovanni Carlini
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Corsi universitari in lingua straniera, spesso inglese, specie di micro e macro economia nelle università italiane: che disastro!

Ho seguito diversi studenti che mi hanno chiesto assistenza, frequentanti questi corsi presso l’Università Cattolica di Milano e altre facoltà.

Tutti gli allievi presentano delle gravissime lacune concettuali nel senso che non gli è stato spiegato il senso stesso della materia. Alcuni esempi per tutti: in macroeconomia non sapere nulla di Keynes.

In microeconomia chiedo allo studente di disegnare una curva di domanda ed offerta e distinguerla dal vincolo di bilancio.

Si tratta di domande a cui non c’è risposta dagli studenti che frequentano in lingua straniera e spesso inglese i corsi d’economia. Si tratta di figlioli attentissimi alla slide “del loro prof” che ovviamente non leggono i testi consigliati.

Da questa esperienza, ripetuta più volte, emerge come siano A CULTURA INCOMPLETA quegli allievi che si sono fidati di un corso in corso in lingua straniera.

In pratica la materia è spiegata meglio in italiano che in lingua straniera.

In fase di selezione, quegli studenti che provengono da corsi universitari non svolti in lingua italiana sono considerati a CULTURA INCOMPLETA. Gente che ha un’idea ma non di più di che cosa stiamo dicendo su micro come macroeconomia.

Perchè i corsi universitari in lingua straniera sono generalmente così scadenti?

Esaminando sopratutto il materiale che è stato dato dai docenti per questo tipo di corsi universitari ed ascoltando dalla viva voce degli allievi si conferma un vero guaio per l’Università Italiana.

Il docente universitario (l’ho visto spesso in Università Cattolica e Statale a Milano) specie se giovane considera la “sua cattedra” come AUTOREFERENZIALE per la sua carriera.

Si tratta di gente (i docenti di questo tipo) che cercano visibilità sociale attraverso la cattedra universitaria e completamente disinteressati ai bisogni dell’utenza (gli studenti).

La somma di docenti generalmente “scarsi” , con l’uso della lingua straniera su concetti complessi, rende i corsi universitari in lingua inglese, su micro/macro economia, veramente non adatti a chi vuole capire e far carriera.

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