Coccarde di donne audaci sulla fusoliera degli aerei sia come bombardieri sia caccia. E’ arte e per la precisione si chiama nose art.
All’inizio le coccarde furono per identificazione e audacia e il riferimento è al cavallino rampante di Francesco Baracca nel primo conflitto mondiale.
Non è però questo il tema del presente studio che vuole azzardare una nuova interpretazione. Nel momento in cui le donne iniziano a costruire gli aeroplani, ecco maturo il tempo per abbellirli con figure di ragazze audaci.
Come noto da precedente studio qui pubblicato, le donne impiegate nel settore aeronautico, negli Stati Uniti, per il secondo conflitto furono 75mila. Sono queste che “autorizzarono” moralmente la presenza della carica vitale di una femmina sull’aereo da guerra.
Benché chi disegnasse le figliole sulle carlinghe fosse un meccanico, i nomi furono delle fidanzate reali come immginate. L’emozione ed eccitamento fu per entrambi, l’equipaggio e le donne in patria.
Il tema si trasforma ora da solo storico a squisitamente sociologico.
Come mai e perché le donne si trasformano a partire dagli anni della guerra del secondo conflitto in icone e presenza d’incitamento agli uomini?
In realtà la tendenza si era già affacciata, molto timidamente, negli ultimi anni del primo conflitto. E’ invece nel secondo che prende piede come uso e costume per quanto “impedito” dai regolamenti militari.
La tesi che qui si presenta riguarda IL FARE attraverso il quale SI CAPISCE e quindi E’ POSSIBILE PARTECIPARE.
Mai le donne, nella storia dell’umanità e quindi dell’Occidente (la punta sociale più avanzata del pianeta) avevano mai partecipato in forme così massicce al lavoro. I due conflitti mondiali del Novecento, pur rappresentando “marmellata di giovani ragazzi” furono esplosivi per il ruolo della donna nella società e nella storia.
Le culture nel mondo sono 9; quella Occidentale è stata considerata la prima fino al 1945. L’anno successivo, per evitare altro Olocausto e il profilare del razzismo, le 9 culture furono traslate da un ordine verticale a orizzontale.
Mentre in una successione verticale c’è sempre chi è primo e chi ultimo, ciò diventa veramente difficile su un piano orizzontale.
Al di là degli artifizi dell’ONU nello zig-zag anti olocausto-razzismo, resta il primato, nel Pianeta Terra, della cultura Occidentale dimostrato dalle costanti ondate migratorie.
In Occidente, le donne, sostituendo i maschi chiamati nei due più devastanti e impegnativi conflitti della storia umana, hanno trovato ruoli e funzioni nuove.
Passando dalle sole due funzioni riconosciute da Tucidide nell’epoca della Guerra nel Peloponneso, in riproduttiva e affettiva, dal 1918 si aggiunge quella produttiva. Le donne hanno sempre lavorato nella storia ma da quella data hanno percepito un salario per quanto ridotto rispetto agli uomini.
Acquisita la terza funzione (lavorativa) seguì quella estetica. Grazie a quattro soldi di paga, le donne hanno iniziato a farsi belle non per gli uomini, ma per se stesse.
Rapidamente negli anni Trenta del Novecento si arrivò ad altra funzione delle donne nella società: quella intellettiva. Oggi tutte le donne studiano.
Infine negli anni Sessanta sopraggiunse l’ultima novità nel ruolo femminile per la comunità; quella consumistica. La società dei consumi era a quel punto matura per il grande lancio economico nell’era del benessere.
Tutto l’iter sociologico, qui descritto, trova sintesi nelle coccarde degli aerei e delle ragazze che rappresentano.