Cloning terror è un libro di parte, scritto per una fazione di persone dal Signor W.J.T. Mitchell, americano contro il suo governo. Si viene a conoscenza del libro, di cui c’è netto rifiuto nel presentarne la copertina per vergogna e ribrezzo verso il testo, perchè incautamente, un docente ha assegnato questa lettura agli allievi. L’incautamente deriva dal fatto che si tratta di un libro di parte, valido solo per alcune persone che soffrono di un pensiero particolarmente conflittuale verso la Storia e lo Stato. Cosa vuol dire? E’ facile! Una guerra non viene necessariamente combattuta per interessi di parte, ma anche e SOPRATTUTTO per principi e idee, un concetto completamente sconosciuto al libro Cloning terror.
Più nel dettaglio e scientificamente motivato, la repulsione al testo deriva da una serie di passaggi che sono:
- l’autore afferma non c’è più bisogno di scrivere la storia quando la si vede in diretta. Non è più necessaria la revisione storica attendendo che lo storico concettualizzi eventi a cui s’assiste in diretta. Le parole non sono esattamente e grammaticalmente queste, ma il concetto è quello indicato dal libro. La critica che si solleva a questo spunto è formidabile! Mi spiego con un esempio. Quand’ero giovane, nel grado di Tenente, ho vissuto con grande attenzione il conflitto anglo-argentino scatenato nelle isole Falkland-Malvinas. L’aver seguito giorno per giorno quei fatti (40 anni fa) non ha esaurito il mio piacere a leggere e cercare sempre nuovi spunti di riflessione su quel conflitto. Con la stessa attenzione studio e analisi si replica per la Guerra dei 6 giorni, il conflitto dello You Kippur e così via. E’ vero che in quegli anni la persone non erano condizionate e rincretinite dall’uso/abuso del Web, ma la riflessione storica resta in ogni caso. Non basta guardare per capire! Sotto questo punto di vista il libro Cloning Terror afferma il falso o comunque si presenta con grande superficialità;
- non è finita. Per giustificare l’esistenza stessa del libro e della politica ostile al Governo americano, viene confezionata una teoria a tutti gli effetti espressa dal politologo Pape secondo cui il terrorismo suicida s’acutizza con l’occupazione del territorio. Vuol dire che gli attacchi suicidi da parte dei terroristi islamici sono invogliati, motivati e sostenuti dalla stessa occupazione Occidentale in terra afghana e irachena. Si tratta di un pensiero molto superficiale, in quanto è chiaro che lo scontro è crudo e frontale in terra d’occupazione, per evitare che si trasferisca a Roma, a New York e in Occidente;
- il testo Cloning Terror cerca disperatamente una convulsa connessione tra la realtà e la finzione (clone) che cerca di sostituirla sembrando essa stessa. Qui si entra nella seconda e oscura parte del testo che resta comunque non sviluppata o di difficile comprensione. Cosa vuole dire l’autore? Il Mitchell scrive: le immagini sono come replicatori che non distingui dalla realtà. Un effetto di questo tipo è denominato dall’autore “pictorial turn“. Francamente leggendo questa parte del testo si ha l’idea di un delirio motivo per cui viene cestinato.
Concludendo, la prima parte del libro Cloning Terror è in contestazione e la seconda una confusione organizzata. Tanta carta sprecata!