Cittadini che giustamente protestano occupando anche i loro spazi di rappresentanza che agiscono al servizio della comunità o sono dei terroristi?
Il riferimento è a quanto accaduto ieri sera negli Stati Uniti.
Quelli “democratici” chiamano “terroristi” i cittadini che hanno occupato il parlamento, gli altri, “patrioti”. Dove la differenza?
E’ veramente difficile pensare che delle persone che si avvolgono dentro la bandiera possano essere terroristi. Infatti non lo sono!
Chi preme per considerare teppisti quei cittadini è in dichiarata mala fede.
Il nodo centrale dell’intera riflessione ruota intorno a un concetto: le istituzioni sono un corpo separato dello Stato?
Il Parlamento, il Governo e così via, lavorano per la Nazione e a favore della popolazione, oppure godono di una loro autonomia. Una sorta d’extraterritorialità istituzionale rispetto al popolo?
La risposta in democrazia è semplice: il Parlamento è solo il delegato dal popolo.
Occupare il Parlamento è un atto di democrazia.
Il punto è che tale occupazione dev’essere pacifica, simbolica e senza danni a cose e persone. Ecco l’elemento importante che è stato sostanzialmente centrato ieri a Washington. Sarebbe potuta andare a finire molto male, con il palazzo dato alle fiamme, ma questo non è accaduto. Al contrario il popolo ha fatto sentire la sua voce sui delegati.
Questo non è per nulla un ragionamento anarchico.
Si tratta di un avviso ai delegati che devono rispondere delle loro scelte.
Una votazione non legittima, non può essere ratificata al Parlamento, ma rispedita al mittente. Significa rigettare quanto non è trasparente e chiaro. Le votazioni non si dichiarano “chiuse” per spazzare via ogni dubbio sull’operato dei vari sistemi. La votazione resta aperta e probabilmente celebrata nuovamente. Questa è la democrazia!
In Italia non c’è il popolo per applicare un concetto democratico così profondo e intenso.
Ciò che indigna è la monotonia di concetti commentati nei diversi TG.
Perchè tocca pagare 9 euro al mese un TG così monotematico e di parte?
Cittadini che protestano.