Ci sono per caso delle novità sui giovani o in realtà, pur avvicendandosi le generazioni, sostanzialmente gli atteggiamenti sono gli stessi e ripetitivi? Il dubbio è pertinente perchè emerge dallo studio del libro di Renzo De Felice su “Mussolini l’alleato“.
Come noto è stato lanciata una ricerca molto approfondita sul periodo storico italiano corrispondente al periodo fascista, il che implica ben 1.400 pagine d’attenta riflessione su solo un libro dei più scritti da De Felice, il maggior storico italiano sull’argomento.
Al momento si è appena a quasi 300 pagine del tomo già qui indicato in altri studi pubblicati: 1. L’Italia in guerra 1940-1943 2. Crisi e agonia del regime.
La questione giovani è analizzata dall’autore nei termini di fascismo-giovani e di Mussolini-giovani.
Sul primo aspetto, fascismo-giovani c’è stata una netta sofferenza da parte del primo verso i ragazzi considerati eccessivamente critici.
Per quanto concerne invece il rapporto Mussolini-giovani, è stata registrata una maggiore apertura rispetto al PNF (partito nazionale fascista) e ai diversi gerarchi, ma con delle specifiche.
L’Italia d’allora organizzò la gioventù in due strutture: i GIL (gioventù italiana del Littorio) e i GUF (gruppi universitari fascisti). Per Guf s’intende la gioventù pressoché borghese e intellettualoide, più portata a ragionare che agire. Al contrario Gil si è rivolta a giovani d’estrazione proletaria. Di fatto, quelli che poi realisticamente andarono a combattere al fronte, sono stati più i ragazzi provenienti dai Gil che dal Guf. Ebbene, il Duce s’esprime a favore della gioventù in genere, ma dei Gil in particolare.
Chiarito il concetto ora il dettaglio: (pagina 891, articolo pubblicato sulla stampa fascista dal titolo “Pericolo delle scorciatoie” a firma di “uno qualunque” forse F.M. Pacces del comitato di redazione della rivista “Primato” diretta da Giuseppe Bottai) …l’estrema facilità con la quale i giovani si pronunciano sui problemi più complessi e più gravi e la disgraziata tendenza d’alcuni di loro a improvvisare su uomini e fatti, giudizi ed espressioni mancanti di qualsiasi base.
Pagina 889: il 7 giugno 1941, “Il popolo di Lombardia” scrisse: è molto facile, quando si è molto giovani, essere individui morali, il difficile è conservarsi tali“.
Riflettendo su questi passaggi sorge la domanda: ci sono per caso novità nell’essere giovani tra il 1940 e il 2024?