Che l’aborto sia un diritto, onestamente non lo credo affatto!
Ho vissuto come uomo spostato 4 gravidanze di cui 2 sono andate a buon fine (grazie a Dio). Ne consegue che come coppia abbiamo sofferto 2 aborti per fatti naturali; evidentemente la natura ha voluto così.
Ragionando in maniera onesta e approfondita sull’argomento e con oltre 40 anni di matrimonio mi sento d’affermare che:
- l’aborto non è un diritto, ma una possibilità a cui far ricorso in alcuni casi;
- tali eventi sono dopo aver subito una violenza;
- in presenza di un’accertata malformazione del feto;
- per eccessiva giovane età (e immaturità) della futura madre;
- per volontà dei genitori, elevando la “maggiore età” della ragazza dagli attuali 18 ai 22 anni.
In effetti sulla “maggiore età” ci sono forti dubbi alla luce del comportamento alla guida, ad esempio, dei più giovani.
Per aborto e patente si pensa opportuno alzare la maggiore età a 22 anni.
A questo punto, gli strilli delle femministe, che rivendicano come diritto il poter stroncare la donazione della vita (il bimbo non ha chiesto di venire a mondo, ciò emerge da fatti coscienti degli adulti) lasciano il tempo che trovano. Il Macron, al momento ancora Presidente della Repubblica francese, che per fini elettorali, inserisce in Costituzione “il diritto all’aborto” indica una smarcata strumentalizzazione, piuttosto cinica di qualsiasi argomento pur di raggranellare quale voto dagli sprovveduti.
Ecco che l’argomento “aborto” si presta a dei facili utilizzi da macellai del voto anzichè restare nella civiltà e maturità dei comportamenti umani.