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Cercasi manager innovatore. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Cercasi manager innovatore. Studi e ricerche del Prof Carlini

Sono stati scritti già 2 spunti su questo argomento e piovono interventi da ogni parte. In particolare sono interessanti quelle riflessioni degli attuali manager. Essi affermano che non devono essere innovatori per sentirsi manager.

Il manager, per loro che lo sono, è colui che gestisce uomini, mezzi e risorse. Hanno ragione a lamentarsi perchè non è il parere di questi studi.

Chi gestisce una situazione esistente al meglio delle possibilità è un quadro. Certo un quadro ben pagato ma pur sempre un esecutivo che mantiene lo status quo. Ovviamente ci saranno anche delle innovazioni, ma sostanzialmente “conserva in forma evolutiva” lo standard aziendale. Questo non è un manager ma un quadro.

Il quadro gestisce al meglio una situazione consolidata. Nel farlo apporterà delle varianti innovative.

Al contrario il manager innovatore evolve lo stato dell’arte. Entrambi agiscono di concerto con la Proprietà.

L’industria italiana ha bisogno di manager innovatori. Basta quadri pagati come manager!

Il manager innovatore progetta soluzioni innovative. Valorizza soluzioni pensate e non applicate. Oppure commercializza sui mercati internazionali le soluzioni abbozzate. Arriva al brevetto. Comunica con la stampa. Internazionalizza. Applica e dirige la Ricerca & Sviluppo. Cerca con successo fondi pubblici alla ricerca.

Figure di questo tipo sono respinte dagli stessi imprenditori. Subiscono questo perchè non sono controllabili. Significa che impongono un super controllo da parte dell’imprenditore sul manager. Ovviamente un sistema del genere non funziona. Il manager innovatore ha bisogno di uno spazio di delega su cui operare. Trattare questo tipo di personaggio come un dipendente, significa ucciderne la potenzialità. E’ quanto già avvenuto a Vicenza.

Può l’industria nazionale evolvere verso il manager innovatore? Si e no, è una questione culturale.

Il freno a tale evoluzione deriva, come già accennato, dai limiti della classe imprenditoriale.

Spesso questa categoria è ancora troppo padronale anzichè dirigenziale e qui si ricade nel limite dell’industria nazionale.

Peccato. Certamente non c’è storia per l’impresa padronale nel mondo globalizzato.

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