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Cenni di psicologia aziendale: l’ansia

by Giovanni Carlini
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La psicologia aziendale non è mai stata valorizzata. In realtà si scrive psicologia ma si traduce in riduzione dei costi del personale.

Questi concetti non sono diffusi e chiari.

Per psicologia aziendale s’intende un passo in avanti nella gestione del personale. Non è più sufficiente conservare in una cartella i documenti delle persone. Affinché si possa avere il meglio dai dipendenti sere una politica del personale. Sono concetti che APPARENTEMENTE tutti conoscono. In realtà e in Italia in particolare, mancando la figura chiave del sistema economico manca la valorizzazione del fattore umano. Cerchiamo di fare il punto.

L’imprenditore in Italia non emerge da iter formativo. Non esiste una laurea in “imprenditoria”.

Non c’è una scuola che insegni come dirigere le imprese.

Da questa desolazione manca la figura centrale di un sistema economico: l’imprenditore. 

In un deserto d’iniziativa imprenditoriale, spiegare la psicologia aziendale diventa semi assurdo. Comunque le basi concettuali della psicologia aziendale ruotano intorno alla valorizzazione della persona.

In questi ultimi anni e in particolare in era globalizzata, è aumentato lo stress e l’ansia da lavoro. Le persone soffrono di più.

Non c’è affatto da stupirsi se il voto popolare giunge alla Brexit o a Trump.

Questi ultimi 2 aspetti costituiscono delle reazioni anche logiche. 

Esiste un parallelismo tra globalizzazione e stress. Da questa relazione c’è un calo della prestazione lavorativa e un aumento di nervosismo. Maggiori quote di rabbia, prolungate nel tempo, producono ansia. L’ansia è un tumore dell’anima: la rode in forma irreversibile. Non c’è un ritorno dalla sofferenza per ansia. La si può fermare (con grande fatica) ma non regredisce. Questo cancro della personalità moderna va curato. Il luogo principe di cura dell’ansia è sul posto di lavoro. Nel momento in cui ciò accade, si alza la redditività del fattore umano d’impresa. Da questo maggiore impegno consegue un calo dei costi d’impresa. I passaggi fondamentali di un percorso di questo tipo sono 2. Un rapporto dedicato alla persona valorizzando il singolo dipendente. La nascita di una comunità d’azienda a libera partecipazione. Verso questa direzione si muove il nuovo welfare d’impresa.

Lo psicologo aziendale è sempre un consulente con cui è saggio il confronto. L’operatore principale è il direttore del personale. L’anima di un’azienda umana è l’imprenditore (quello che cercato non si trova).

AAA cercasi imprenditori che vogliano evolvere con la loro impresa.

 

 

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