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Capitolo 7 del Daft. Organizzazione az. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Capitolo 7 del testo d’Organizzazione aziendale. Qui è contenuto il test predisposto perché gli allievi possano prepararsi. Domani 19 maggio 2020 è previsto un appello presso l’Università Cattolica di Milano, il secondo di tre parziali. Il materiale qui allegato contribuisce a quanto già pubblicato nella rubrica di questo sito web al titolo: “Organizzazione Aziendale e Cultura”.

Come noto questa rubrica non è tenera nei confronti del prof. Richard L. Daft. I motivi sono svariati e già elencati, anche se si ritrovano in pieno in ogni capitolo! Detto in altri termini non è che commentato il capitolo 1 cessano i motivi per contestare il prof. Daft. Questi disaccordi si replicano su tutti i passaggi di studio compreso il capitolo 7.

Il capitolo 7 s’intitola: Tecnologie per la produzione manifatturiera e per i servizi. Il titolo è accattivante tranne che nella prima parte dove approfondisce il concetto di globalizzazione-delocalizzazione. In tutta franchezza si tratta di un tema già discusso nel precedente capitolo. Però su quest’aspetto si apre nuovamente la polemica!

La delocalizzazione è un furto di civiltà a danno della cultura occidentale. Daft non l’ha capito!

Delocalizzare vuol dire portare le unità produttive all’estero togliendo posti di lavoro in Occidente. Con questa formula, dei morti di fame come i cinesi (25 milioni di morti per carestia negli anni Cinquanta), oggi giocano alla “potenza mondiale”. Quante distorsioni si sono avete con la delocalizzazione!

Infatti la Brexit e la Presidenza Trump sono emerse come reazione alla delocalizzazione.

Peccato che nessuno riesca a rendersi conto come delocalizzare voglia dire produrre povertà. In realtà c’è anche un altro aspetto poco considerato. Qui serve la sociologia per capire.

La precarietà lavorativa, indotta dai processi di globalizzazione e delocalizzazione, si sono trasferiti nella precarietà affettiva.

La prova di tale trasferimento risiede in quel 42% di divorzi (ISTAT) e quel 60% (stimato) d’abbandoni tra le coppie non coniugate. In pratica abbiamo sfasciato la società con il 50% dei minorenni vittime di coppie immature oggi divise. 

Il capitolo 7 va decisamente riscritto!

 

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