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Califfato. Serie in 8 puntate. Prof Carlini

by Giovanni Carlini
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Califfato è il titolo di una serie televisiva su 8 puntate che mi è capitato di vedere. Dopo le prime puntate francamente avevo deciso d’interromperne la visualizzazione perchè disturbato dalla vicenda. Successivamente ho deciso di seguire l’intera narrazione per capirne i diversi passaggi. L’esito e il giudizio complessivo sull’opera è negativo.

Il pregio del lavoro svolto è che spiega l’errore del fondamentalismo, la sua intensa ignoranza e pericolosità. Di quest’aspetto è corretto darne atto all’opera. Oltre l’intento encomiabile restano troppi passaggi negativi che si sarebbero potuti gestire diversamente.

PUNTO 1: La poliziotta svedese che scopre l’intera trama, viene sospesa dal servizio. Solo alla fine si capisce che il suo capo, un arabo in servizio nella polizia svedese, spiega che sapevano da tempo tutto, ovvero la triplice dinamica degli attentati che si sarebbero dovuti commettere in Svezia. La poliziotta quindi ha scoperto da sola il pericolo, e viene sospesa? Non sta in piedi! Se il dipendente, da solo, scopre l’intera vicenda, rischiando anche la vita, non va sospeso, ma promosso ad incarichi superiori. Questo non avviene. Su questo passaggio l’opera pecca intensamente.

SECONDO PUNTO.  Una sana famiglia araba immigrata in Svezia, ha due figlie, entrambe minorenni. La maggiore d’età riesce a farsi influenzare (lavaggio del cervello) dalla propaganda islamica tanto da trascinare la sorella di soli 13 anni dentro l’intera vicenda. Emerge una “guerra” tutta domestica per l’uso del velo fortemente osteggiato dai genitori seppur arabi. Vittime di un tagliagole islamista, le 2 ragazze partiranno per lo stato islamico, in Siria. Una sola arriverà tra gli islamisti, la più giovane, mentre l’altra, intercettata dal padre, grazie alla polizia turca e svedese rientra a casa restando ostile alla famiglia. Domanda: ma i ragazzi sono veramente così suggestionabili e cretini?

TERZO PUNTO NEGATIVO: Il tagliagole islamico uccide molte persone, ma la fa franca! Un dettaglio che disturba tutta la narrazione.

QUARTO PUNTO DEL FILMATO “CALIFFATO”. Una mamma, che si trova nello stato islamico, prende contatto telefonico con la poliziotta svedese protagonista della storia, quella che riuscirà a capire l’intero disegno criminale arabo e sarà per questo sospesa dal servizio. La donna che vive nel califfato, svedese anch’essa ma araba, è emigrata nel territorio islamico anni prima. La donna è sposata con altro svedese che proclama però il bisogno di morte verso gli Occidentali “infedeli”. La mamma, narrando i dettagli del piano d’attacco terroristico all’agente di polizia svedese, in patria in Svezia, si guadagna la fuga verso l’Occidente. All’atto del fuggire, però, la mamma muore permettendo l’uscita dallo stato islamico della figlioletta infante e del marito che non merita il dono della libertà.

QUINTO E ULTIMO PASSAGGIO IRRITANTE. La figlia tredicenne della famiglia araba svedese integrata, che è giunta nello stato islamico, potendo fuggire, urla per restare e andare in sposa a un arabo sessantenne! Pedofila pura. La poliziotta svedese appositamente entrata nel covo islamico, riesce a portare fuori solo la mamma morente, l’infante e l’immeritato marito che si salva dalla condanna che gli è stata inflitta nel divenire un “martire” (suicida bombarolo). Oltre a questi fatti, già descritti nel precedente punto, negli ultimi minuti della serie “Califfato”, il tagliagole islamico che opera in Svezia e non catturato, induce al martirio una minorenne, che accetta per quanto tratta in inganno. Scoperta la trappola, la figliola preferisce farsi esplodere in un bagno senza provocare vittime. Negli ultimi minuti di vita, la minorenne parla al telefono con la figlia maggiore della coppia araba integrata in Svezia. Quest’ultima, per quanto ha capito la vicenda nel suo inganno, non si strappa dal capo il velo islamista, semplicemente piange. Tutto qui, piange soltanto. Al contrario sarebbe stato apprezzato, dallo spettatore, una reazione molto più audace, per cui togliendo il velo avrebbe aiutato la polizia nella cattura e uccisione del tagliagole. Tutto ciò, non c’è nel film Califfato.

Califfato, per l’insieme di tutti questi punti, lascia perplesso lo spettatore.

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