British Airways, molti anni fa perse un mio bagaglio a San Francisco. Tre anni dopo mi rimborsò 300 euro. Peccato che in quei bagagli c’era materiale di lavoro raccolto per servire i clienti, quindi il danno fu molto, ma molto più elevato dei 300 euro rimborsati.
Comunque da quella data, credo il 2007, non più voltato con British Airwais per rappresaglia.
Ultimamente, Lufthansa, mio operatore di riferimento, annullando il volo prenotato, mi consegna a British Airways; pazienza!
Oltre a problemi di comunicazione tra le due compagnie aeree, già descritto in un precedente studio qui pubblicato, il problema è un altro.
Causa (forse) due ore di ritardo nella partenza da Francoforte su Londra e ancora, altre 2 ore di ritardo nella partenza del volo British Airways i miei bagagli, imbarcati regolarmente a Milano, non pervengono con me a destinazione.
Sono cose che capitano, lo capisco. In realtà con 4 ore di ritardo lo capisco ancora meno, ma m’adatto.
Quanto non solo non capisco, ma CONTESTO, è la compagnia inglese. Resto seduto per 13 ore nel volo britannico, più 2 di ritardo alla partenza da Londra (quindi in tutto 15 ore) per sapere, mentre sto scendendo dall’aeromobile, a destinazione, in altro continente, che i miei bagagli sono rimasti nello scalo inglese di partenza? (quindi Londra).
Che c’è, la British Airways non ha voluto avvisare il passeggiero perché in quelle 15 ore avrebbe potuto smontargli l’apparecchio?
C’è qualcosa di profondamente errato in quest’atteggiamento “tattico” della Compagnia che non depone alla serenità, serietà e aperta collaborazione. Tatticismi, quelli inglesi che già ricordo da vecchia data, motivo per cui una settantina di voli non sono stati più operati tramite British Airwais proprio per questo. Il tempo passa, ma la Compagnia non s’evolve!
Poi spunta fuori il dipendente British che afferma: …t’aiuto a patto che mi fai una email d’encomio.
Ragazzi ma questa non è una compagnia aerea, come la vogliamo chiamare?