Brexit ci ha spiegato che è meglio essere inglesi anzichè europei.
Evviva gli inglesi per il loro coraggio! Questo giorno è da segnare come una vittoria della democrazia. Grazie Inghilterra.
Ora però facciamo i conti in casa nostra. Certamente i cocci dello scontro restano nella Ue, anzichè in Gran Bretagna. Il tempo sta spiegando che chi è ricco vuole uscire dalla Ue. Al contrario i poveri ci vogliono restare. La Ue ha fallito la sua missione. Su questi aspetti il parere è unanime. C’è una strada per uscire dalla crisi della Ue prima che Brexit diventi un incubo?
Brexit ci ha spiegato che la crisi della Ue è sopratutto culturale. Chi è l’europeo; cosa pensa colui che si sente europeo? Nessuno l’ha capito. Nella Ue manca un’identità culturale. Certamente c’è la moneta unica, ma manca tutto il resto. Sopratutto è assente un’idea intorno a cui stare che non può essere solo l’economia. Brexit ci ha spiegato che è meglio essere inglesi che europei.
Per gestire la crisi, a questo punto, serve la Costituzione europea. In pratica una carta che definisca i nostri valori. ATTENZIONE PERO’, nel momento in cui l’Europa si chiarisce stabilendo in cosa credere, immediatamente si crea in “noi” e il “loro”. Gli immigrati, specie se clandestini, restano “loro”. Questo vuol dire chiarire chi è a casa propria e chi sia ospite. L’Europa non può essere “il resto del mondo”. Brexit nasce sopratutto come reazione a una follia, tutta europea, nell’accettare chiunque. Un accettare che resta di fatto senza assistenza. Ecco che nella “nuova idea” di Ue non c’è posto per la selvaggia ondata d’immigrazione sofferta sino ad oggi. Finché questi concetti non saranno chiari ci saranno altre Brexit fino alla completa dissoluzione di quella che oggi conosciamo come Ue.
Ciao Europa se non sai definirti culturalmente. Brexit è la risposta a una crisi culturale. Non avremmo avuto un evento chiamato oggi Brexit, domani Frexit o Greexit, se avessimo costruito l’Europa politica.