Benvenuta Signora; in realtà Signorina perchè non coniugata, però non tutti sono perfetti e in alcuni casi far finta di nulla è saggio. La contestazione, sulla quale si vuole sorvolare è che chi crede nella famiglia, Lei come noi, si sposa prendendo l’impegno della responsabilità. Chi convive non ha la responsabilità della presenza, continuità e fedeltà che il matrimonio impone. E’ una questione di responsabilità di fronte a Dio e agli uomini.
Passando sul piano umano, nel mondo fatto dagli uomini e dalle donne perfettibili, non c’è nulla che Lei, Signora Meloni abbia detto o fatto, fino ad ora, che sia criticabile. Di ciò non può che essere ringraziata.
Meraviglioso il richiamo all’uso di un’autovettura costruita in Italia rispetto a quella importata (chissà quante microspie ci saranno in quell’auto straniera per il Presidente del Consiglio dei ministri italiano)
Ancor più incisivo il Suo cancellare l’isteria femminista della declinazione al femminile del ruolo e funzioni. Non esiste la “capitana” ma il Capitano! Quindi il Direttore non la direttrice e così via. Quindi abbiamo un Presidente del Consiglio dei Ministri non una “presidentessa”.
Meglio su tutto c’è il suo declinare il linguaggio in italiano, ripudiano quegli eccessi di parole straniere che hanno sporcato il nostro modo di dire.
Il contorno è perfetto, l’introduzione non poteva essere migliore ora è tempo di gestire il fallimento della Repubblica Italiana derivante dall’eccesso dell’indebitamento pubblico sul PIL.
Non credo, a pensare dagli anni Settanta, che altri politici abbiamo avuto il peso, l’autorità e il carisma di cui gode Lei, in questo momento, Signora Meloni.
Qualche spiraglio mi viene da Bettino Craxi, ma il pensiero corre immediatamente ad Alcide De Gasperi. Speriamo che il Suo agire sia del livello dello statista democristiano. Il Suo fallimento è quello della Nazione, le Sue perdite sono quelle di tutti noi. Benvenuta Signora.